Fabio Pecchia, 11 squadre da calciatore. Real Madrid, Napoli e Newcastle da allenatore

La vita calcistica di Fabio Pecchia non si può dire monotona. Perché da calciatore ha avuto parecchie esperienze. Prima l'Avellino, poi quattro anni al Napoli nel post Maradona, il gol in finale di Coppa Italia contro il Vicenza - che non basterà per fare vincere il trofeo agli azzurri - ma anche il passaggio alla Juventus. La Sampdoria, il Torino, un altro anno a Napoli, poi il Bologna - per tre volte e con due prestiti nel mezzo - e via, verso gli ultimi anni, fra Ascoli, Foggia e Frosinone. Centrocampista dinamico, più mezz'ala che mediano o trequartista, ha segnato 50 gol nelle varie serie del calcio italiano, collezionando 447 presenze.
Fin qui la carriera nel club. Con la Nazionale, in tempi di abbondanza calcistica, non esordisce mai, anche se ha tempo di diventare Campione d'Europa con l'Under21 con Cesare Maldini, nel 1996. Gioca anche l'Olimpiade di Atlanta, poi vinta dalla sorprendente Nigeria, dove gli azzurrini vengono eliminati al primo turno. Il bagaglio è quindi ampio, anche se limitato solamente all'Italia.
Nel 2011 diventa allenatore del Gubbio, in Serie B, vincendo una sola partita su dieci. Al Latina fa una discreta impressione, ma viene esonerato nonostante il terzo posto in classifica a marzo. Diventa così il vice di Rafa Benitez, allenando quindi il Napoli, il Real Madrid e il Newcastle prima di mettersi in proprio. Viene chiamato a Verona e arriva secondo in campionato, tornano in Serie A, mentre l'anno successivo non riesce ad evitare la retrocessione. Finisce all'Avispa Fukuoka, in Giappone, ma è a Cremona che ritorna in auge: anche qui promozione in Serie A dopo 26 anni e chiamata del Parma, dove attualmente allena. Oggi Fabio Pecchia compie 50 anni.
