Cucci in vista del match tra Italia e Spagna: "Furetti Rossi, affrontiamoli senza paura"
Con un fondo sul Corriere dello Sport, Italo Cucci ha parlato del match tra Italia e Spagna partendo dall'appellativo utilizzato - talvolta troppo - per la Nazionale di De la Fuente ovvero Furie Rosse: "Diciamoli solo Furetti - almeno per esorcizzarli - ma anche perché, in fondo, pur con occasioni spettacolari esibite dal baby Yamal e dal mestierante “italianizzato” Morata, hanno battuto la Croazia - nobile casa di riposo dove vorrebbe ritirarsi Modric, autentica gloria dei miei tempi - che ha sofferto, fino a un pari strepitoso, l’Albania di Sylvinho".
Prosegue: "Io vorrei che con la Spagna non ci fermassimo mai a far torello (come con l’Albania) ma approfittassimo di Donnarumma e della sua ormai decretata funzione di santo protettore di una difesa accorta che peraltro mi dicono non abbastanza pesante (dico quintali); a costoro rispondo che dalla scuola di Bernardini han cominciato a uscire ragazzi che hanno studiato l’arte difensiva laureandosi in Piedibuoni, la facoltà orgoglio dell’Università di Coverciano. Vedrete sempre più spesso un calcio italiano aggiornato - molto ha fatto Mancini, molto sta facendo Spalletti - non tanto per moduli ispirati proprio da uno spagnolo, Guardiola, ma soprattutto osservando Barella, un 1.72 che sembra un gigante, come succedeva a qualche eroico italianuzzo d’antan".
In chiusura: "Cosa ci manca per essere totalmente soddisfatti e ottimisti? Nessuno ha costruito un nuovo Balotelli, l’italiano vero/nero (o nero/vero) che nessun intellettuale politicamente corretto ha mai difeso da mandrie di idioti. Rivedo le sue imprese del 2012, i gol alla Germania e all’Inghilterra, il bacio alla mamma, un capitale sprecato nella finale che ci vide in ginocchio davanti alla Spagna. Con i Furetti Rossi si può anche perdere ma l’eventuale impresa di Yamal e Morata dev’essere contrastata senza paura e - nella pratica - senza accorgimenti tattici contro natura. Con licenza dei superiori".