Alla Fiorentina non basta Piatek, Caprari nega la vittoria ai viola: finisce 1-1 al Franchi

Termina in parità la sfida al sapore d'Europa tra Fiorentina e Verona. Di Piatek e Caprari - a segno su calcio di rigore - le reti che hanno fissato il punteggio sull'uno a uno finale. Restano dunque invariate le distanze in classifica tra le due squadre, che perdono terreno dal settimo posto della Lazio.
Le scelte dei due allenatori
Italiano dà nuovamente fiducia a Venuti, che deve scrollarsi di dosso in fretta la cocente delusione per l'autorete in Coppa Italia con la Juve. Il riferimento centrale è ancora Piatek: ai suoi lati il tecnico viola schiera Ikoné e Saponara. Se da un lato il grande assente è Bonaventura, dall'altro Tudor è costretto a rinunciare all'estro di Barak: per appoggiare Caprari e Simeone in attacco l'allenatore dei veneti sceglie Lasagna, premiato dopo l'ottimo impatto di una settimana fa con il Venezia.
Piatek apre i giochi, Caprari non sbaglia dal dischetto
Il ritmo è subito elevato, le due squadre si sbottonano e se la giocano a viso aperto. Canovaccio che produce il vantaggio viola dopo appena nove minuti: dopo un rimpallo in area Piatek colpisce il pallone in girata e trova l'angolino con un colpo da puntero navigato. L'illusione del vantaggio dura però poco, perché una decina di minuti più tardi l'Hellas fa 1-1 su calcio di rigore, provocato da un intervento irruento di Milenkovic su Lasagna. Dal dischetto è glaciale Caprari, che fa le veci dell'assente Barak e trafigge Terracciano con una botta centrale. Il portiere viola è poi decisivo a ridosso dell'intervallo con un gran guizzo su Lasagna, che si era presentato indisturbato davanti alla porta.
Ci prova la Fiorentina, l'Hellas stringe i denti e difende il pari
Nella ripresa Italiano stravolge la sua squadra: bocciati i due esterni, dentro Callejon e Sottil, che insieme a Duncan (per Maleh) ridisegnano l'assetto dei toscani. Ventata d'aria fresca che dona nuovo brio alla proposta di gioco. La Fiorentina inizia a collezionare occasioni: Torreira esce dai radar dell'Hellas ed è sempre pungente con i suoi inserimenti, Piatek sfiora il legno alla destra di Montipò con un blitz sul primo palo in anticipo su Gunter. Il dispendio dei primi tre quarti di gara presenta il conto nel finale, per entrambe. La contesa si sporca, aumenta la frequenza delle interruzioni e dei duelli rusticani in mezzo al campo. Italiano punta su un tridente più leggero, affidandosi ai guizzi di Gonzalez e rinunciando al killer instinct di Piatek. Non cambia però la sostanza: dopo tre minuti di recupero, il triplice fischio di Manganiello sancisce l'1-1 finale.
