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Ancelotti al Brasile, Costacurta: "Sorpreso, pensavo continuasse nei club"

Ancelotti al Brasile, Costacurta: "Sorpreso, pensavo continuasse nei club"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 17:45Serie A
di Ivan Cardia

Carlo Ancelotti è il nuovo commissario tecnico del Brasile. Dalle frequenze di Sky, Alessandro Costacurta parla così del suo allenatore negli anni delle vittorie col Milan: “È un matrimonio che s’ha da fare perché il Brasile ha bisogno, non è la squadra più forte al mondo e ha chiamato il più forte. A volte la combinazione funziona.

Sono molto sorpreso, pensavo che Carlo volesse continuare sul lavoro quotidiano. Questo incarico così non continuo mi sorprende molto, pensavo che Carlo continuasse in una squadra di club. Questo non vuol dire che non sono contento: per Carlo è qualcosa di sensazionale, è la nazionale più iconica al mondo e ha giocatori a disposizione per farla tornare ai massimi livelli”.

Per Ancelotti sarà la prima esperienza alla guida di una nazionale, dopo l’esperienza a inizio carriera come vice di Arrigo Sacchi sulla panchina azzurra: “L’aspetto più positivo è la sua mentalità - continua Costacurta -. Ha la capacità di riuscire a far rendere al meglio i giocatori a sua disposizione. Spesso in nazionale ci sono condizioni non ottimali, credo che Carlo possa essere quell’allenatore che, all’arrivo magari dopo una situazione di club non positiva, riesca a mettere i singoli nella condizione di performare al meglio. Riuscire a tirare fuori il meglio di ciascuno di noi è sempre stata la sua forza. Credo che il Brasile lo abbia scelto anche per questo, spesso i giocatori arrivano dall’Europa in condizioni non straordinari”.

Dal Real a una grande nazionale, è il grande percorso fatto anche da Fabio Capello che però andò all’Inghilterra: “Il Real logora, soprattutto quando non vinci. Nonostante Ancelotti abbia trionfato dodici mesi fa, è chiaro che dopo qualche anno bisogna cambiare aria. I giocatori si stancano e hanno bisogno di nuove motivazioni, è quello che è successo al Madrid quest’anno: nonostante attaccanti meravigliosi, senza i difensori titolari diventa complicato vincere”.

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