Braida: "Gli algoritmi nel calcio fanno ridere. Diverse squadre sono retrocesse"

Monza-Milan non è una partita come le altre neanche per Ariedo Braida, la cui carriera è stata legata a entrambe le società. Alla vigilia del match, l'esperto dirigente ha parlato a Tuttosport. Tra i temi trattati, anche l'importanza degli algoritmi nel calcio e nel calciomercato nello specifico: "Gli algoritmi fanno ridere. Vanno bene per la Borsa e a volte ti fanno perdere soldi pure lì. Possono essere un supporto, ma per scegliere un giocatore serve l’occhio umano, che è inarrivabile perché vede oltre i numeri. L’uomo è pieno di vizi e virtù. Ecco perché gli algoritmi non sono il Vangelo. Tra l’altro negli ultimi anni diverse squadre, che si sono basate soltanto sugli algoritmi, sono retrocesse".
Un tema che fa discutere, anche perché per esempio il recente mercato del Milan è stato ampiamente basato su algoritmi e big data. Di recente anche Piero Ausilio, direttore sportivo dell'Inter, ha assunto una posizione critica a questa impostazione (ovviamente quella basata sugli algoritmi in generale, non quella rossonera nello specifico): “Rispetto gli algoritmi e le statistiche, anche perché si stanno affacciando al nostro mondo. Pretendere di prendere un calciatore solo perché indicato da un algoritmo è una cosa che non mi appartiene. Penso che guardare dal vivo sia una cosa che non possa essere rimpiazzata da un computer”.
Sulla stessa linea anche Sean Sogliano, ds dell'Hellas Verona: "Sono un direttore sportivo atipico, mi piace andare a vedere le partite dal vivo, le partite del settore giovanile. Le intuizioni più belle e la passione partono da lì”.
