Caso Palladino, il tecnico si è dimesso. Commisso meno di 24 ore fa: "Per me come un figlio"

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed ha scosso tutto l'ambiente della Fiorentina: Raffaele Palladino si è dimesso. Tra motivazioni in via di sviluppo (QUI la news) e primi nomi che potrebbero ereditare la panchina viola (QUI la news), i tifosi viola si stanno domandando il perché di una tale decisione.
Ma cosa può essere successo nelle ultime 24 ore? Atteniamoci alla cronaca: ieri pomeriggio il presidente Rocco Commisso e il direttore sportivo Daniele Pradè hanno espresso elogi e parole al miele nei confronti del tecnico campano, ma il giorno dopo è arrivata questa notizia sorprendente e impronosticabile. "Ho un bel rapporto con lui, è come un figlio" ha detto meno di 24 ore fa Commisso in collegamento dagli Stati Uniti nel corso della conferenza stampa di fine stagione. "E' stato un anno difficile per lui e spero che il Signore lo aiuti. Spero che i tanti problemi che ha avuto in questa stagione gli servano come lezione per andare avanti".
Parole a cui hanno fatto eco quelle di Daniele Pradè, spesso tacciato di non avere un particolare feeling con Palladino nel corso della stagione. Eppure, come confermato dallo stesso dirigente romano, sarebbero stati proprio lui e il dg Ferrari a proporre al presidente il prolungamento fino al 2027 arrivato meno di un mese fa: "Raffaele aveva un altro anno di contratto di opzione. Noi dopo aver perso una partita abbiamo pensato che fosse il momento giusto per rinnovarlo prima di una partita importante come quella di Betis. L'abbiamo valutata tutti insieme, ci siamo messi a sedere e abbiamo chiamato il presidente. Un anno a Firenze sono 7 come in un'altra piazza. E' un ragazzo molto determinato, ha una grandissima dote che piace alla dirigenza: è un grandissimo lavoratore. Quest'anno gli sarà servito tanto".
