Dal Barca alla Sociedad, Borja Mayoral ha le big nel sangue. E sabato tocca alla Juventus

L’operazione Dzeko è scattata a Trigoria. Con il mercato ormai chiuso e la mancata partenza del bosniaco, la priorità è sanare il rapporto tra il centravanti e Fonseca. Ieri è tornato ad allenarsi in gruppo, segnale di un’evidente prova di disgelo tra le parti e l’opera di mediazione di Tiago Pinto continuerà per far rientrare tra i convocati Edin visto anche il big match di campionato alle porte .
Sabato contro la Juventus, però, toccherà ancora a Mayoral guidare l’attacco. Un premio e un attestato di stima per quanto fatto dallo spagnolo in queste ultime settimane, bravo nel farsi trovare pronto sfruttando l’assenza di Dzeko. Con la rete al Verona di domenica sono nove i gol totali tra campionato, gli stessi messi a segno lo scorso anno con il Levante nell’arco di tutta la stagione. Ha anche eguagliato quello che è il suo miglior score da inizio carriera e ora all’Allianz Stadium arriva la vera prova del nove. Già, perché fino a oggi Borja contro le grandi non ha mai avuto una vera e propria chance. Sono appena 32, infatti, i minuti giocati contro le prime sei squadre della Serie A, troppo pochi per incidere come invece ha fatto con le piccole del nostro campionato segnando due doppiette con Crotone e Spezia e andando in gol anche contro Parma e Verona. Adesso la sfida alla Juventus per dimostrare che in certi palcoscenici può starci e che, come detto nel giorno della sua presentazione, non è venuto a Roma per fare il vice di Dzeko. I precedenti d’altronde sorridono allo spagnolo e fanno stare più tranquillo Fonseca. Lo scorso anno in Liga quattro delle otto reti segnate sono arrivate contro squadre che a fine anno sono erano nelle prime sei posizioni (Real Madrid, Barcellona, Villarreal e Real Sociedad). A dimostrazione di come il ragazzo non manchi di personalità e non poteva essere altrimenti dopo esser cresciuto nelle giovanili del Real con l’etichetta del nuovo Raul.
