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Genoa, Masiello: "Ottimi gli ultimi risultati ma non basta. Non dobbiamo fermarci"

ESCLUSIVA TMW - Genoa, Masiello: "Ottimi gli ultimi risultati ma non basta. Non dobbiamo fermarci"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 25 febbraio 2021, 19:30Serie A
di Andrea Piras
fonte Da Genova

Minuto 94 del match contro il Verona. Missile di Milan Badelj che si insacca nella porta di Silvestri per il 2-2 del Genoa. Immediatamente la panchina si riversa in campo per un abbraccio collettivo che sigilla quando il gruppo di Davide Ballardini sia più unito e coeso che mai: "Sicuramente non era una partita facile perchè sappiamo benissimo le caratteristiche del Verona - ha esordito ai nostri taccuini il difensore rossoblu Andrea Masiello - una squadra che ti impegna sotto tutti i punti di vista. Siamo stati bravi a giocarla anche in dieci uomini e cercare il gol. Alla fine è stato un pareggio meritato. Siamo stati bravi a soffrire e provare ad andare all’attacco rischiando anche qualcosa. Ma è anche vero che avremmo potuto pareggiare anche nel primo tempo. Diciamo che un risultato che ha premiato i nostri sforzi di squadra ma sappiamo che tutto questo non basta".

Un punto che fa proseguire la vostra striscia positiva di risultati.
"E' ottimo, chiaro. Ma, come dicevo prima, dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo. Sono cambiate tante cose, non è facile adattarsi subito ai nuovi dettami a livello tattico e fisico ma c’è la disponibilità da parte di tutti e questa cosa è fondamentale. Credo che i risultati si stiano vedendo, ma non è finita. Sappiamo che incontreremo delle difficoltà e dobbiamo farci trovare pronti".

L'impatto di mister Ballardini è stato importante. Cosa è cambiato?
"Stiamo lavorando molto a livello fisico. Il mister ha portato tanta serenità e lavoriamo in maniera tranquilla. Noi ci mettiamo a disposizione perchè sennò non si va da nessuna parte. A questo si sono aggiunti i risultati con questa striscia positiva che ha creato entusiasmo, cosa che a Genova mancava da un po'".

Avete però dimostrato di mettere in difficoltà tutte le squadre che avete incontrato. Oltre alle qualità tecniche, si vede anche un gruppo coeso.
"Sono componenti importanti ma non vanno perse ma migliorate giorno dopo giorno. In un momento difficile il gruppo ha avuto la forza e il coraggio di stringersi e avere la spinta dell’entusiasmo dei risultati. Questo però non basta, dobbiamo lavorare a testa bassa senza montarci la testa. Ora è un momento di euforia e tranquillità ma sappiamo benissimo che non sarà così".

Ora ci saranno tre sfide molto difficili: trasferte a Milano con l'Inter e all’Olimpico Roma, nel mezzo il derby. Come si affronta questo ciclo di ferro?
"Andremo ad affrontare squadre importanti di tutto rispetto. Domenica incontreremo la prima della classe e non sarà una passeggiata. Dobbiamo dare il massimo con la consapevolezza di dare fastidio. Tre giorni dopo abbiamo una partita molto sentita a Genova come il derby. Non ci sono tante parole per descriverla. Ed infine andremo a Roma. Sono partite importanti".

Possiamo dire meno male che c'è l'Inter per evitare che le energie mentali e fisiche vadano direttamente al derby?
"No. Noi dobbiamo avere la forza di pensare partita dopo partita e fare una buona prestazione. Non andremo a Milano, fra virgolette, in vacanza ma andremo a giocare la sfida con umiltà e sacrificio. Poi vedremo quale sarà il risultato ma c'è la voglia di fare bene, saremo concentrati ma sereni. Sappiamo delle difficoltà che ci potrà creare l'Inter. C'è grande rispetto senza paura".

Di fronte ci saranno avversari del calibro di Lukaku e Lautaro. Come si fermano?
"In questo momento penso sia la coppia d’attacco più forte del campionato. Difficile dire come fermarli: massima concentrazione e massimo impegno fisico. Loro ti impegnano molto, sono veloci e forti dal punto di vista fisico. Bisognerà stare attenti, sarà un banco prova importante che ci deve far disputare una prova di spessore".

L'anno scorso il suo ritorno a Genova. Cosa ha pensato appena si è presentata l'occasione?
"Sono già stato a Genova tanti anni fa, quando dalla B ottenemmo la promozione in A. Conoscevo l'ambiente, la società e conoscevo già Criscito. E' stato facile scegliere Genova, conoscevo tutti e sapevo dove sarei finito. Sono tornato qua con grande soddisfazione. Devo ringraziare la società e a suo tempo mister Nicola che mi ha dato l’opportunità di giocare. Io ho cercato di impegnarmi negli allenamenti per dare una mano al Genoa".

Quanto pesa il fatto di non avere il pubblico che spinge? Specie in questo momento positivo.
"Tantissimo. Sappiamo che qua lo stadio è sempre pieno con la gente che spinge fino al novantesimo. Sono il 12° uomo in campo, sembra una frase fatta ma è tutto vero. Nei momenti di fatica e quando c’è da portare a casa il risultato loro di sostengono e ti fanno tirare fuori quel qualcosa in più. Ci mancano ma purtroppo stiamo vivendo questo momento drammatico. C'è da pazientare un po' e speriamo che tutto questo possa finire".

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