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esclusiva

Per Zauri è già tempo di Champions: "Poche chance ma Marchetti ci aiuterà"

ESCLUSIVA TMW - Per Zauri è già tempo di Champions: "Poche chance ma Marchetti ci aiuterà"
sabato 8 luglio 2023, 10:30Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dall'inviato a Malta di Tuttomercatoweb.com

Luciano Zauri è il primo allenatore italiano che quest'anno scenderà in campo per una partita di Champions League. Lo farà mercoledì sera, alla guida dei campioni di Malta. Da qualche settimana è lui il nuovo allenatore dell'Hamrun Spartans, club che da pochi giorni ha ingaggiato anche un altro italiano. Questa volta un portiere: Federico Marchetti. "Arriva un giocatore super esperto che ci darà una mano in tutti i sensi. Di chance sulla carta ne abbiamo poche, speriamo di essere una piccola cenerentola anche se siamo consapevoli della differenza che c'è tra noi e loro. Non partiamo battuti, anche se abbiamo un 1% ce la vogliamo giocare".

Riparte un anno dopo la fine dell'avventura a Pescara
"Lo faccio con grandissimo entusiasmo, stare fermi non è mai bello. Questo preliminare di Champions è per noi un grande appuntamento: non partiamo con chissà quali obiettivi però c'è grande voglia di confrontarci con realtà più grandi. Conosciamo la forza del Maccabi Haifa ma sognare non costa nulla".

In caso di sconfitta l'avventura in Europa non sarebbe comunque finita
"Ci sarebbe il terzo turno di Conference League contro l'Astana. Siamo ambiziosi ma non presuntuosi: proveremo a giocarcela contro tutti".

Da Malta qual è la sua impressione sui primi movimenti di calciomercato in Italia?
"Se un giocatore come Tonali va via inevitabilmente si abbassa un po' il livello, ma sono anche felice per lui perché andando in Premier avrà la possibilità di migliorarsi. In generale negli ultimi anni una piccola ripresa c'è stata, forse piccolissima perché poi i grandi campioni scelgono altre mete. Però prendiamo quello che abbiamo, altrimenti non ne usciamo vivi..."

L'ultima stagione della Lazio è stata positiva
"Ha approfittato delle difficoltà di qualche squadra, sulla carta la Lazio non partiva tra le primissime ma poi il campo ha detto questo e la Lazio ha meritato di arrivare seconda. Sarri come sempre al secondo anno mette in campo qualcosa di più, la sua difesa è stata tra le migliori e nonostante un Immobile a mezzo servizio è arrivato secondo. Ora mi auguro abbia qualcosina dal mercato, questa squadra si deve assolutamente rinforzare perché non può uscire troppo presto dalle competizioni europee"

Lo farà senza Tare
"Tare iniziò l'avventura da direttore sportivo tra lo scetticismo generale ma poi ha mostrato competenza. Vediamo adesso come Sarri interpreterà questo ruolo di allenatore-manager che in Italia è inusuale. Non è mai semplice fare mercato nel mondo Lazio".

Che presidente è Lotito?
"E' cambiato molto negli anni. Al suo arrivo mostrò subito grande ambizione ma doveva ancora calarsi nella parte. Negli anni successivi l'ha fatto benissimo, anche grazie all'aiuto di Tare"

E' cresciuto nell'Atalanta e con l'Atalanta ha conquistato la Nazionale. E' ancora oggi la migliore piazza per far crescere i giovani?
"E' leggermente in controtendenza perché negli ultimi anni, tolto Scalvini, non ha tirato fuori tanti giovani. Oggi il livello della Prima Squadra è troppo più alto rispetto a quello della Primavera e di conseguenza molti giovani non restano e vanno a giocare altrove. Però Scalvini dimostra che il pezzo l'Atalanta vuoi o non vuoi lo tiri fuori e lo stesso Carnesecchi è un portiere molto importante".

Ancora avanti con Gasperini
"Si dice che dopo tanti anni o cambi allenatore o cambi mezza squadra e l'Atalanta ha deciso di cambiare mezza squadra. Il prossimo anno si ripresenterà ai nastri di partenza con giocatori come Lookman o Hojlund che valgono già più del doppio rispetto alla scorsa estate e saranno senza dubbio più pronti".

Ora aggiungono la seconda squadra
"E fanno bene perché creano tanti giocatori per la Lega Pro. Inoltre la seconda squadra permette ai giovani di avere 1-2 anni in più per completare il loro percorso di crescita".

Ha avuto Mancini come allenatore alla Lazio. Che periodo sta attraversando a suo avviso?
"Lo vedo ancora oggi abbastanza sereno. Ha un grande carisma, è un grande personaggio. Ha vinto dappertutto, poi anche l'Europeo e credo che ancora oggi non ci sia persona migliore di Mancini per il ruolo di commissario tecnico dell'Italia. E' uno che si lascia tutto alle spalle, non ha problemi nel digerire le critiche e lasciarle da parte. E' sempre stato un allenatore al di sopra delle parti e quando vinci così tanto non è mai a caso..."

Il 'suo' Pescara anche quest'anno è arrivato a un passo dalla Serie B
"Pescara per me è una certezza, è un amore personale, lì ho tanti amici e in quella città trascorro tanto del mio tempo libero. E' una grande piazza, meriterebbe almeno una Serie B, ma fare calcio a Pescara non è assolutamente facile, vive di calcio e c'è molta pressione. Il prossimo anno ripartiranno con Zeman e spero possano centrare la promozione".

E' l'uomo giusto per Pescara?
"Penso di sì. Alle sue doti da allenatore abbina il personaggio, Zeman è un tecnico che porta gente allo stadio. Certo, poi la differenza la fanno sempre i calciatori".

In Serie B ci sarà la Sampdoria che è riuscita a salvarsi in extremis
"L'arrivo di Pirlo è un segnale perché Pirlo non va dappertutto. Se ha scelto la Samp vuol dire che il progetto è ambizioso. E' un allenatore che seppur giovane fino a questo momento ha fatto bene dappertutto. Per me alla Juventus è andato alla grande..."

Però non ha vinto lo Scudetto e dopo una stagione l'hanno esonerato
"Sbagliarono, in maniera lampante. Sarri viene preso per dare un gioco alla squadra e dopo un anno va via, arriva Pirlo per cambiare e vincendo due Coppe fa probabilmente meglio di Sarri. Ma anche lui è andato via. C'è stato un problema di gestione certificato anche dal fatto che adesso hanno stravolto tutto in dirigenza. Pirlo ha allenato la Juventus meno forte degli ultimi dieci anni e nonostante ciò ha vinto due trofei".

La scelta della Samp promossa a pieni voti, quindi
"Assolutamente. E' un ragazzo molto intelligente e spero possa risollevare le sorti di una Sampdoria che mi è sempre rimasta nel cuore dopo le due stagioni trascorse lì".

Di quelle due stagioni Cassano ha detto: 'I miei compagni erano degli scappati di casa'. Le ha dato fastidio?
"Può dar fastidio a chi non lo conosce, chi lo conosce sa com'è Antonio. Come compagno di squadra lo rispettavamo tantissimo perché era un campione: in campo faceva la differenza, ma purtroppo per lui non gioca più. In campo era perfetto ed era meglio in campo..."

Tra i nuovi allenatori della Serie A chi le sta piacendo di più?
"Con De Zerbi abbiamo fatto il corso insieme, sta facendo degli step importanti. Lo stesso Italiano e poi Dionisi: sono allenatori che stanno facendo bene in Serie A e nel giro di 2-3 anni hanno fatto un bel salto di qualità".

Qual è la sua idea di calcio?
"Mi piace un calcio propositivo, con calciatori che sanno far girare il pallone. Però nel calcio non si può fare soltanto una cosa, ci sono momenti della stagione in cui devi badare al sodo e all'occorrenza mi piace essere pratico. Anche all'interno della stessa partita si può cambiare: più cose sai far conoscere alla squadra, più la squadra in campo ne sa riconoscere e più possibilità hai di vincere".

Sente ancora Vincenzo Santopadre?
"Sì, ci sentiamo ancora. Purtroppo o per fortuna lui si ricorderà sempre del mio compleanno perché l'episodio accadde in un ristorante mentre festeggiavo con amici e parenti. Eravamo nello stesso ristorante".

Erano suoi ospiti?
"No, non ci conoscevamo. Non sapevo chi fossero all'epoca. Però immagina la situazione: a un certo punto vedo tutte le persone andare verso il bagno, capisco che è successo qualcosa e vado anche io. Entro e c'era una voragine, la bambina si era probabilmente appoggiata a una tavola ed era caduta in questo pozzo profondo sei metri. Vedo tutti attorno al pozzo che le parlano, la bambina era disperata".

A quel punto decide di scendere
"All'inizio non sapevo nemmeno bene come. Col senno del poi fu un bel rischio: potevo farmi male io, potevo scendere male e far male la bambina. Per fortuna ho capito presto come fare, in pochi minuti sono riuscito a riportarla su. Realizzai il tutto solo la sera, quando tornai a casa pensando all'accaduto iniziai a sudare..."

E riceve anche un messaggio che le fa capire chi ha salvato
"Sì perché come ti ripeto io all'inizio non avevo capito di chi fosse figlia. Col padre dopo l'accaduto ci scambiamo il numero e la sera ricevo diverse chiamate dallo stesso numero a cui non rispondo. Poi lo stesso numero mi manda un messaggio: 'Ti sarò grato per tutta la vita. Zibi Boniek'. A quel punto faccio una rapida ricerca su internet e scopro che è la figlia di Vincenzo Santopadre, il manager di Berrettini, e Karolina Boniek, la figlia di Zibi Boniek".

Che effetto le fa ripensarci dieci anni dopo?
"Ancora oggi mi vengono i brividi, tra l'altro la bambina - che oggi è una ragazza - si chiama Giulia come mia figlia". Un segno del destino.

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