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Tifosi a Euro2020? Qui Dublino: “Poche possibilità. Campagna vaccinale lenta”

ESCLUSIVA TMW - Tifosi a Euro2020? Qui Dublino: “Poche possibilità. Campagna vaccinale lenta”TUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
lunedì 5 aprile 2021, 16:45Serie A
di Ivan Cardia
Entro il 7 aprile la UEFA chiede rassicurazioni sugli stadi aperti per gli Europei. TMW viaggia nelle 12 città di Euro2020 per capire a che punto siamo.

Dublino corre contro il tempo. La capitale irlandese, tra le dodici città coinvolte da Euro2020, è quella che sembra aver meno possibilità di soddisfare le richieste della UEFA. Come noto, entro il 7 aprile le nazioni ospitanti gli Europei dovranno dare garanzie sotto questo punto di vista e anche comunicare l’affluenza che ritengono di poter assicurare (sono comunque esclusi i tifosi stranieri). All’Aviva Stadium sono in programma Polonia-Slovacchia, Svezia-Polacchia e Svezia-Polonia (14, 18 e 23 giugno), più una gara degli ottavi di finale. Ma la situazione sembra tutt’altro che rosea.

Ne abbiamo parlato con Mark McCadden, giornalista dell’Irish Daily Star: “Non penso che l’Irlanda possa dare garanzie alla UEFA in questo momento. La speranza è che la deadline sia estesa, ma in tutta sincerità la campagna vaccinale è veramente lenta: ci sono stati anche vari ritardi legati alla sospensione di Astrazeneca. Tra questo e il fatto che il numero di casi non sia mai davvero crollato, i piani cambiano: l’obiettivo era alleggerire le restrizioni entro inizio aprile, ma il governo ha potuto fare meno rispetto a quanto previsto. E in questa fase non ci sono indicazioni sulla riapertura degli stadi”.

Una situazione drasticamente diversa da quella inglese.
“Sì, ovviamente guardiano il Regno Unito e la sua velocità, siamo un po’ invidiosi da questo punto di vista. Io sono un quarantenne e ho coetanei inglesi vaccinati, mentre penso che non riceverò il vaccino prima di agosto-settembre se tutto va bene”.

Nessun piano sulla riapertura degli impianti, quindi.
“Beh, diciamo che la speranza è di riavere i tifosi sugli spalti nella seconda metà della stagione (che dura da marzo a novembre, ndr). Quindi magari in agosto o qualcosa del genere. Ma è una speranza ed è anche molto difficile che si possa verificare”.

Stessa situazione per il calcio e per tutti gli altri eventi.
“Sì esattamente, la situazione è questa per tutti gli sport e gli eventi in generale”.

Il governo irlandese cercherà di prendere tempo?
“Penso di sì, ma non penso possa davvero accadere. Il nostro primo ministro pochi giorni fa ha detto che non può dare garanzie in questa fase: il tavolo con la UEFA è aperto ma, a meno che non conceda ulteriore tempo, non vedo grandi possibilità. In tutta onesta, la mia opinione è che Dublino si ritrerà da Euro2020”.

In questa situazione, immagino non sia neanche in programma un qualche test per verificare la possibilità di avere spettatori rispettando il distanziamento sociale o con il supporto di qualche app.
“Esatto. Non se ne sta neanche parlando. Non ho notizie di piani in questa direzione, non c’è alcun test programmato. Siamo molto lontani da quella fase”.

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