Fiorentina, l'aria è pesante. E ancora la società non ha preso una direzione sull'allenatore

C'è aria pesante attorno alla Fiorentina. L'ottimismo e i buoni propositi della conferenza stampa di fine stagione tenuta martedì sono stati spazzati via neanche un giorno dopo dalla notizia delle dimissioni di Palladino, ancora comunque ufficialmente non presentate al club ma per il momento 'solo' preannunciate dall'allenatore al direttore generale Ferrari. Alla base della scelta, divergenze su diverse vedute e un rapporto piuttosto scarso, se non ai minimi termini, con i due direttori addetti a costruirgli la squadra, il dt Goretti e soprattutto il ds Pradè, protagonista anche ai microfoni della linea comunicativa.
A proposito di comunicare, ha fatto rumore quanto espresso dalla Curva Fiesole. Con toni pesanti e 'consigli' neppure troppo velati, sono stati espressi inviti a togliersi di mezzo, indirizzati a una persona più di ogni altra: il direttore sportivo Daniele Pradè, definito "simbolo di una gestione sportiva fallimentare che va avanti da anni, principale responsabile della disaffezione di un intero popolo" dal nucleo più caldo del tifo viola. Umanamente il dirigente è rimasto molto toccato.
Posto che i margini per ricucire la situazione Palladino non sembrano mutati nelle scorse ore, la Fiorentina non ha però ancora preso una decisione definitiva sull'allenatore. Parte della piazza ha chiesto Sarri (con adesivi attaccati sui cancelli del Franchi), ieri sera è stato avvistato Farioli a cena a Firenze ma non risultano contatti. Un'idea di Pradè porta a De Rossi, ma viene giudicata rischiosa visto il calderone in cui bolle adesso la situazione di casa Fiorentina.
