Fiorentina, la squadra per il ritiro c'è già: prima dei nuovi acquisti servono le cessioni

Il messaggio arrivato dal dg Barone, a Milano a margine dell'assemblea di Lega, avrà deluso chi si aspettava dichiarazioni d'intento sul mercato per la Fiorentina e sperava in una repentina accensione delle trattative, specie quelle in entrata. Ma dietro alle parole del dirigente, di fatto diretta emanazione di Commisso all'interno della struttura, c'è anche la convinzione che alla Fiorentina non servano rivoluzioni ma ritocchi ben precisi: e se la fretta è spesso cattiva consigliera, ma vale allo stesso tempo il detto opposto per cui chi dorme non piglia pesci (o giocatori), qualche cessione può aiutare a prendere direzioni più precise.
Detto, ribadito e scritto in ogni salsa di Amrabat, per il quale non ci sono offerte concrete e comunque nessuno al momento pare disposto ad avvicinarsi ai 30 milioni di euro desiderati dai viola, il marocchino non è però da solo. C'è Igor, ambito dal Fulham, dal Nizza e anche da un Villarreal che si sta facendo avanti con forza: qualche milione il brasiliano può tranquillamente garantirlo, pur richiedendo l'individuazione di un sostituto. Discorso simile, ma in proporzione minore, vale per Terzic, apprezzato dalle parti di Bologna e non solo.
E poi qualche esubero, da Benassi a Duncan passando per veri e propri oggetti del mistero a Firenze come Rasmussen o Kokorin, senza dimenticarsi il presente incerto di Castrovilli e la possibilità di monetizzare senza svuotare la rosa, in un reparto coperto, almeno a livello numerico. O magari uno Jovic ceduto a buon prezzo (seppure ci sia da spartire l'incasso con il Real Madrid)? Soluzioni possibili per attivare il mercato forse fin qui più sonnolento della Serie A ce ne sono, la rosa è ampia e ben più che pronta (pure stavolta si ragiona sul quantitativo più che sul qualitativo) per iniziare il ritiro. Eventuali modifiche passano dalle uscite, prima di nuovi acquisti tocca a quelle.
