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Gentile: "Vedo l'Italia in finale. La Spagna non ha gioco, non è quella del passato"

Gentile: "Vedo l'Italia in finale. La Spagna non ha gioco, non è quella del passato"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 5 luglio 2021, 09:36Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Claudio Gentile, campione d'Italia con la Nazionale italiana nel 1982, ha parlato a Radio Rai degli azzurri di Mancini, iniziando dal paragone fatto tra il suo modo di giocare e quello di Chiellini: "È un ottimo difensore, lo ha dimostrato fino a oggi e spero continui così. È uno dei più forti che ci sono in questo momento".

Come giudica il percorso della Nazionale?
"Sono rimasto entusiasta per l'euforia e la voglia di fare gruppo, ognuno gioca per aiutare gli altri. Nella mia Nazionale '82 era lo stesso. Vedo l'Italia finalista, poi sarà un'incognita. La Spagna non mi sembra quella degli anni passati, non ha lo stesso gioco. Vedo l'Italia nettamente favorita".

È più pericoloso l'attacco o la difesa dell'Inghilterra?
"Non sarebbe facile da battere l'Inghilterra. Vedo la finale degli azzurri proprio contro di loro, che stanno dimostrando di essere all'altezza dell'Europeo. Prima però pensiamo alla Spagna, poi ci sarà tempo per il resto".

Il gruppo è decisivo per vincere?
"Sì, nel 1982 eravamo subissati dalle critiche, poi abbiamo fatto squadra e siamo arrivati fino in fondo. Fare gruppo è molto importante, i giocatori si aiutano l'uno con l'altro e la squadra è compatta".

Molte critiche per Immobile e Belotti, chi giocherà dal 1' con la Spagna?
"Quando farà le scelte non dovrà sbagliare. Non sono pessimista nei confronti delle nostre punte, fanno gioco, aiutano i compagni. Sono ottimista. La partita contro la Spagna non mi sembra un ostacolo duro, ma non va sottovalutata. Spero che le cose vadano bene, l'importante poi è fare gol, non importa chi segna".

Per l'Inghilterra sarà un vantaggio giocare in casa?
"La finale non è questione di pubblico o di posto dove giochi. Chi è in casa non ha vantaggio".

Come si immagina Mancini con la squadra?
"Molto dipende dai giocatori che convochi. La scelta che ha fatto il ct è stata quella di creare un bel gruppo. Ci vorrebbe ora la ciliegina sulla torta ma non voglio parlare di questo".

L'assenza di Spinazzola può essere un fattore determinante?
"Quando manca un titolare come lui è logico che perdi un po' di potenziale, ma credo che Mancini sappia come sostituirlo. Un allenatore deve essere sempre pronto, l'infortunio può essere sempre dietro l'angolo. Chi lo sostituirà dovrà cercare di sfruttare l'occasione. Vedremo domani chi sarà il sostituto".

Qual è la Nazionale che le è piaciuta di più e la maggior delusione?
"La delusione è sicuramente la Francia, che vinceva 3-1 e poi è stata eliminata ai rigori. Non saper amministrare il risultato è una pevcca che non ha spiegazioni. Quella che mi ha sorpreso un po', Italia è parte, è la Svizzera. Ha preso 3 gol con noi e poi ha prima eliminato la Francia e poi messo in difficoltà la Spagna, pur non essendo una Nazionale attrezzata per la vittoria finale".

La Danimarca può ripetere l'exploit del '92?
"In partenza sono battuti con l'Inghilterra, sulla carta sono favoriti, ma il campo a volte dà risultati che alla vigilia sono impensabili".

La Juve deve trattenere CR7?
"Partiamo dal fatto che ha ancora un contratto in essere e la Juventus non può dirgli di andare via. Credo che alla fine lo rispetterà, penso che alla fine rimarrà e nel suo ultimo anno prima del congedo dovrà dare il massimo. Vedremo poi cosa deciderà la società".

Il centrocampo dell'Italia è stata la vera vittoria di Mancini?
"Assolutamente sì, fa gioco e difende anche. Gli elementi scelti dal ct sono stati in grado di coesistere, dico bravo a Mancini che ha scelto i giocatori migliori".

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