Hellas Verona-Atalanta 0-2, le pagelle: Malinovskyi-Zapata on fire. Lasagna un fantasma

HELLAS VERONA-ATALANTA 0-2
Marcatori: 33' Malinovskyi, 42' Zapata
Hellas Verona
Silvestri 6 - Finisce la partita con due gol sul groppone, ha poco da fare sia sul penalty che sul destro ravvicinato di Zapata. Salvato dal palo sempre sul colombiano e dalla traversa sul mancino di Ilicic.
Dawidowicz 5 - Paga spesso l'irruenza nell'intervento, si prende subito un giallo che condiziona la sua partita. Troppo ruvido anche in marcatura, non dà sicurezza al resto del reparto.
Lovato 5,5 - Juric sceglie lui come marcatore contro Duvan Zapata, tanta la differenza dal punto di vista fisico ma in alcune occasioni ha anche la meglio. Nell'azione del gol non riesce però a mettere un freno all'attaccante colombiano.
Ceccherini 5,5 - Prova ad usare il fisico per frenare gli avanti dell'Atalanta. Viene richiamato in panchina nella ripresa per evitare il secondo giallo. Qualche difficoltà specie contro Zapata. (Dal 46' Udogie 6 - Entra bene in partita, rischia poco l'Hellas dal suo versante).
Faraoni 6 - Gioca la sua onesta partita lungo la corsia di destra, dalla sua parte anche un Djimsiti che non spinge praticamente mai. Prova ad accompagnare l'azione di un Hellas abbastanza sotto tono.
Tameze 6,5 - Corre tanto, quasi per due visto che il compagno di reparto non fa altrettanto. Riesce a limitare Pessina, funziona la marcatura ad hoc studiata da Juric. Una delle poche luci della partita.
Miguel Veloso 5 - Non una grande prestazione per il metronomo portoghese, una partita complicata vista la pressione dell'Atalanta. Qualche lancio che spesso però non arriva a destinazione. (Dal 46' Sturaro 5,5 - Il suo ingresso non serve di certo a far cambiare passo all'Hellas).
Dimarco 5 - E' stato sempre un punto di forza per l'Hellas, stavolta però l'ex Inter non spinge praticamente mai a sinistra e provoca il calcio di rigore del vantaggio dell'Atalanta. Salta in maniera scomposta, inevitabile la concessione del penalty. (Dal 46' Lazovic 6 - Durante tutto il corso della sfida, è suo l'unico tiro in porta dell'Hellas).
Barak 5 - L'uomo in meno oggi per Juric, l'Hellas fatica a rendersi pericolosa in zona offensiva e l'ex Udinese imbocca una partita storta. Perde il duello con Palomino e non si prende mai la scena. (Dal 80' Ilic sv).
Zaccagni 6 - Qualche giocata degna di nota tra le linee, prova a dialogare con Lasagna ma tutto diventa più complicato senza grandi spazi a disposizione. Almeno ci mette l'intenzione.
Lasagna 5 - Un solo gol segnato nella sua nuova avventura a Verona, non un grande momento per l'attaccante di Juric che stavolta non la vede proprio. Finisce ben presto nella morsa di Romero e Palomino, mai pericoloso. (Dal 62' Favilli 6 - Riceve un solo pallone giocabile e manda praticamente in porta Lazovic).
Ivan Juric (In panchina Matteo Paro) 5 - Ci si aspettava sicuramente di più dopo le due sconfitte consecutive con Milan e Sassuolo, la risposta almeno sul campo non si vede con l'Atalanta. Impatto troppo difensivo, una squadra che ha pensato soltanto a non subire senza mai rendersi pericolosa dalle parti di Gollini. Nemmeno i cambi hanno cambiato l'atteggiamento nel corso della ripresa ed il risultato poteva essere più largo per gli ospiti.
Atalanta
Gollini 7: Inoperoso per gran parte della gara, compie una parata spettacolare al 74' stoppando Lazovic e dunque anche la potenziale riapertura del match.
Djimsiti 6,5: Lo schieramento a 4 difensori non lo sconvolge, anzi forse lo premia. Una partita solida e precisa dove non disdegna anche qualche sortita offensiva.
Romero 7: In continua crescita e ormai leader difensivo di questa Atalanta. Il rigore arriva su un suo contrasto e mette lo zampino spesso e volentieri anche nelle azioni offensive. Imprescindibile ormai nei piani tattici di Gasperini che lo vede bene anche da centrale a 4.
Palomino 7: Grande partita come i compagni di reparto. Gli attaccanti avversari non la vedono mai ed è chiaro che non sia solo un demerito dei veronesi.
Toloi 6: Colpito al volto poco dopo l'avvio da parte di Barak, rientra dopo una decina di minuti e resiste nel ruolo di terzino destro nell'inedita difesa a 4. (Dal 64' Maelhe 6: Ancora qualche difficoltà soprattutto entrando a gara in corso. Nessun errore particolare, ma nemmeno sortite di rilievo in un ruolo chiave per Gasperini).
Freuler 6,5: Frangifrutti davanti alla difesa protegge i compagni e si trasforma in centrale quando i difensori si staccano in avanti.
De Roon 7: Se Romero è leader in difesa, lui è leader per tutto il resto del campo. Altra grande prestazione che annichilisce il centrocampo avversario costringendo Juric a cambiare più volte, senza mai trovare la quadra.
Malinovskyi 7: Oltre al rigore segnato, tanti appoggi precisi e una disponibilità nei confronti dei compagni che dà una marcia in più all'Atalanta.(Dall'86' Kovalenko S.V.).
Pessina 6: Meno coinvolto nel gioco rispetto ad altre partite ma comunque prezioso come raccordo tra centrocampo e attacco. (Dal 75' Ilicic 6,5: Ancora il passo non è quello dei giorni migliori, il piede sì e si vede nell'incrocio dei pali colpito allo scadere).
Miranchuk 6 Prova a dare una mano a Zapata come appoggio all'azione offensiva ma difficilmente si rende pericoloso. Comunque una buona partita fino al cambio conservativo da parte di Gasperini. (Dal 64' Pasalic 6,5: Entra per dare maggiore equilibrio al centrocampo e la squadra riprende il gioco in mano come nel primo tempo).
Zapata 7,5: Ci mette un po' per mettersi in moto ma a un certo punto il suo motore esplode letteralmente. Fa reparto da solo contrariamente alla sua abitudine e dopo due occasioni non andate a buon fine segna un gol di potenza e precisione sverniciando Lovato e poi battendo Silvestri con un tocco delizioso. (Dal 76' Muriel 6,5: non è un caso che sia il miglior marcatore dalla panchina, quando entra spariglia le carte e anche oggi va a un passo almeno due volte dal gol del 3-0. Mezzo voto in meno solo perché si è incaponito in più occasioni senza vedere compagni piazzati meglio).
Gasperini 8: Rivoluziona la tattica che per lui solitamente ha il sapore del dogma e ha ragione. Stupisce l'allievo Juric che ci mette tutta la partita per capire come sistemare le cose senza riuscirci. La sua squadra viene telecomandata anche con la difesa a 4, dimostrando che è lui il condottiero di una squadra che non smette di stupire e che senza Champions potrebbe puntare al secondo posto dietro all'Inter.
