L'analisi tattica: come gioca la squadra del momento, lo Spezia di Vincenzo Italiano?

Vincenzo Italiano e il suo Spezia sono senza alcun dubbio l'allenatore e la squadra del momento. Battere il Milan, dominandolo, superandolo nei numeri, può racchiudersi in una sola parola. Impresa. Ma come gioca la formazione di Vincenzo Italiano?
Schema di base: 4-3-3 Lo schema di base è il 4-3-3 ma con tante varianti in fase di costruzione come visto nella gara contro il Milan. Difesa con quattro uomini che è diventata, in occasione della gara coi rossoneri, anche un 3-4-3 o un 3-5-2. Questo dipende dalla posizione del mediano basso (Ricci), che va a prendere la palla in mezzo a Erlic e Ismajli. A quel punto lo Spezia ha più varianti: o si sganciano entrambi i centrocampisti esterni oppure uno solo in caso di disposizione a cinque in mediana. Interessanti anche le costruzioni col pressing alto del Milan: lo Spezia, non sempre, ama prendersi rischi anche nelle prime linee di passaggio e qui molto dipende dalla capacità dei due difensori centrali. Non solo: pur giocando verticale e in transizione, lo Spezia ha mantenuto comunque il 47% del possesso palla, in egual misura tra primo e secondo tempo con una precisione nei passaggi dell'80% circa.
L'importanza dei terzini I veri registi nel gioco di Italiano, insieme al mediano basso, nel caso Ricci, sono gli esterni bassi di difesa. Non è un caso che il maggior numero di passaggi effettuati contro il Milan sia del terzino destro Vignali e che la posizione più alta di Bastoni abbia messo in costante difficoltà la formazione di Pioli. Gli esterni hanno una triplice valenza in fase di costruzione: quando stringono all'interno del campo, ecco che uno dei due esterni d'attacco (Saponara con Bastoni, Gyasi con Vignali), si allarga. Lo Spezia di Italiano è una delle formazioni che copre nelle posizioni medie il campo per maggior ampiezza e il gioco sulle fasce ricopre un aspetto determinante nelle sue idee di calcio.
Spinta a destra, attacchi a sinistra Il numero di passaggi effettuati di Vignali ed Esteves, terzino destro e interno destro, non tradisca. Lo Spezia gioca e spinge tanto sulla destra ma poi arriva alla conclusione soprattutto dalla sinistra. 27 a 16, secondo i dati Wyscout dell'ultimo report partita, gli attacchi dalla mancina piuttosto che dalla destra. Anche qui, il ruolo dei terzini, Bastoni e Vignali contro il Milan, è determinante: gioca nelle manovre o nelle transizioni offensive insieme all'esterno e all'interno di riferimento. Poi quando l'azione è dalla parte opposta, si trova spesso a stringere (come in fase di costruzione dal basso) sia per lasciare campo all'esterno, sia per iniziare una copertura marcatura preventiva in caso di perdita del possesso già all'altezza dei trenta avversari.
Il ruolo dei tre davanti Se i terzini sono i registi del movimento a partire dal basso, i tre davanti hanno compiti ben precisi. Partono vicini, fanno movimenti opposti e funzionali per attaccare la profondità e gli spazi tra le linee o dietro la difesa avversaria. Importantissimo in questo ha ricoperto, anche col Milan, il ruolo di Nzola: si abbassa spesso per prendere palla e servirla profonda per i due esterni che si accentrano, soprattutto Gyasi. Così, portandosi dietro il centrale in pressing, crea luce per lo spazio da attaccare, cosa che nella gara col Milan è accaduta anche con Maggiore (proprio per la teoria della spinta sulla destra ma degli attacchi sulla sinistra).
Massima aggressività Infine la fase difensiva. Intensità di pressing molto alta e che, dati alla mano, è aumentata proprio in concomitanza con le realizzazioni. Lo Spezia, da sempre, pressa sulla prima costruzione, non solo con Nzola ma anche con l'esterno che va a togliere luce per il passaggio sul terzino, dettando i tempi del pressing ai compagni andando così a spingere sull'altro centrale. Non solo: si alzano anche i terzini andando direttamente sugli esterni bassi di difesa senza paura di lasciare spazi alle spalle. Per questo la posizione media ricoperta da Hernandez è stata ben più bassa rispetto ai suoi standard e quella di Dalot praticamente sulla linea dei due difensori centrali. Questo accade all'altezza dell'area avversaria ma anche nella trequarti degli offendenti, la pressione è altissima. Anche i centrali, nella fattispecie Erlic e Ismajli, non hanno mai avuto timore di cercare l'anticipo costante su Ibrahimovic o su Mandzukic, andando a rompere la linea arretrata. Lo si evince anche dal superiore (costante, in ogni gara) numero di falli fatti (18 a 14) e dai cartellini gialli (3 a 1), classifica guidata proprio dallo Spezia.
