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"Il Bologna sarà al pari delle grandi", la promessa di Saputo si realizza al decimo anno

"Il Bologna sarà al pari delle grandi", la promessa di Saputo si realizza al decimo annoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
lunedì 13 maggio 2024, 10:08Serie A
di Tommaso Maschio

“Alla fine del percorso, il Bologna potrà essere pari alle grandi, comunque in grado di lottare per l'Europa League, per la Champions e per lo Scudetto”. Così quasi nove anni fa (era l’estate del 2015) il presidente del Bologna Joey Saputo parlava dei progetti per il futuro dopo il suo primo anno alla guida del club, anche se nella prima parte – ovvero da ottobre a giugno – lavorò fianco a fianco con Joe Tacopina.

Proprio l’avvocato newyorkese era infatti a capo di quella cordata nordamericana che rilevò la squadra, fresca di retrocessione e prossima al fallimento, che era appena precipitata in Serie B fra le contestazioni sotto la guida di Albano Guaraldi. Terminata l’annata con una soffertissima promozione contro il Pescara Saputo prese poi il comando portando con sé quel Claudio Fenucci che è ancora al suo fianco e iniziando un lungo percorso di risalita che a fuoco lento ha iniziato a cucinare il sogno europeo. Un percorso andato avanti non senza difficoltà o contestazioni con il Bologna che si è stabilizzato in Serie A prima attestandosi sopra la zona salvezza e poi proseguendo in campionati senza infamia e senza lode, condizionato da finali di stagioni spesso dimenticabili e senza obiettivi.

La svolta vera arriva due anni fa con l’arrivo di un dirigente come Giovanni Sartori e poi con la chiamata di Thiago Motta a settembre per sostituire un Sinisa Mihajlovic che non riusciva più a trasmettere alla squadra – non solo per la sua malattia – quella carica e grinta che aveva contraddistinto la stagione in cui era subentrato a Filippo Inzaghi e quella successiva. Due mosse azzeccatissime che hanno dato la sensazione alla piazza che finalmente qualcosa di più si potesse legittimamente ambire. Il trasferimento del presidente, spesso criticato per l’eccessiva lontananza fisica in passato, a Bologna (dove ormai vive per lunghi periodi dell’anno) hanno poi fatto sentire ancora più vicina la presenza della proprietà. Una presenza che ha portato a una drastica riduzione delle critiche nei suoi confronti, comprese quelle di spendere poco nonostante in questo decennio abbia messo oltre 300 milioni al servizio del Bologna, mantenendo un certo equilibrio nei conti e facendo crescere anche a livello di infrastrutture – come il Centro Sportivo di Casteldebole – il Bologna.

A dieci anni dalla retrocessione, dopo mille bocconi amari mandati giù dai tifosi, l’ultimo posto nell’inverno del 2019 (altro punto di svolta), finalmente il progetto Saputo ha preso il volo e riportato il Bologna in quella coppa giocata solo dopo l’ultimo Scudetto vinto nel ‘64 (in cui uscì per il lancio della monetina). E ora la parola da fissare sarà ‘continuità’ per far sì che questo exploit non diventi un’eccezione, ma una consuetudine perché nella testa di Saputo già 10 anni fa c’era un Bologna capace di essere pari alle grandi e questo, c’è da giurarci, è stato solo il primo passo.

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