Il nuovo ct spiega: "Oggi un Gattuso nella mia squadra non lo metterei, per come voglio giocare"

"È un sogno che si avvera e spero di essere all’altezza del ruolo". Parole di Gennaro Gattuso, nuova guida dell'Italia, che quest'oggi presso l'hotel Parco dei Principi di Roma si presentato ufficialmente come 23° commissario tecnico unico della storia della Nazionale. In conferenza stampa, tra i molteplici temi affrontati, l'ex centrocampista si è soffermato in particolar modo anche su quello che sarà il lavoro nei prossimi mesi: "Io e io mio staff sappiamo che c'è tanto da lavorare, ma c'è la consapevolezza di poter fare un grandissimo lavoro. C'è da lavorare, da andare in giro e parlare coi giocatori per entrare nella loro testa. Sento dire da tanti anni che non c'è talento, ma io penso che i giocatori ci siano e dobbiamo solo metterli nella condizione di farli esprimere al massimo. L'obiettivo è riportare l'Italia al Mondiale, per noi e per il nostro calcio è fondamentale".
Che Gattuso vedremo?
"La figura da calciatore è difficile da cancellare. Tutti pensano a un Gattuso tutto cuore e grinta, ma oggi un Gattuso nella mia squadra non lo metterei per come voglio giocare. Questa è la verità. Bisogna analizzare bene: con cuore e grinta non si sta undici-dodici anni ad allenare. Mi piace aggiornarmi, parlare di calcio. Negli ultimi anni il calcio è cambiato, ogni calciatore ha una testa e non tutti sono uguali. Oggi i calciatori sono più professionisti, ma fanno un po' più fatica a fare gruppo".
La Russa ha fatto un po' di polemica...
"Spero di fargli cambiare idea. Ma posso assicurarti che nel 2005 sono stato male dopo la finale, volevo lasciare il Milan. Su La Russa: spero di fargli cambiare idea e di raggiungere l'obiettivo".
