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Dott. Castellacci: "Gattuso scelta intelligente: vi racconto due aneddoti sul suo amore per l'Italia"

Dott. Castellacci: "Gattuso scelta intelligente: vi racconto due aneddoti sul suo amore per l'Italia"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 18:53Serie A
di Niccolò Righi

Per commentare il nuovo corso della Nazionale Italiana ha parlato a Tuttosport il medico dell'Italia tra il 2004 e il 2018 Enrico Castellacci: "Rino è un personaggio raro: di grande sensibilità e generosità nonostante abbia un carattere molto forte. Non per nulla lo chiamano Ringhio, no? Questo carattere gli permette di superare gli ostacoli anche più difficili. Per me la scelta è stata intelligente. La Figc si affida a una persona preparata dal punto di vista tecnico e che può porre l’accento su quel senso di appartenenza al quale ci siamo richiamati spesso dopo le ultime vicende della Nazionale".

“Appartenenza” è forse la parola magica?
"Chi, come me, è stato per tantissimi anni nella Nazionale può capire cosa voglia dire avere sulla pelle quella maglia. Figuriamoci uno come Rino, passionale com’è. Il suo legame con l’Azzurro è fortissimo. Potrei raccontare mille aneddoti. Forse pochi si ricordano quando a margine di una partitella, nel 2008, cadde nel pozzetto in cui si trovava la panchina e si spaccò tutte le ossa della mano. Ho ancora in mente quest’immagine mostruosa delle dita tutta lussate. Lui non si scompose e disse: «Andiamo subito in ospedale, operami subito doc». Questa è la sua forza! La voglia di ricominciare al più presto. E poi, ovviamente, c’è un altro episodio iconico che racconta in maniera evidente chi è Rino Gattuso. Il giorno prima della partenza per Duisburg, quartier generale azzurro di Germania 2006, Rino si era procurato una brutta lesione al muscolo vasto mediale. Aveva capito la gravità della situazione e faceva finta di nulla pur di non essere rispedito subito a casa. Era nel letto, copriva la gamba con un lenzuolo... “Cosa nascondi, Rino? Fa’ vedere!”. Disastro... Lippi mi chiese se ci fossero speranze di recupero. Ci pensai bene e poi risposi che per qualsiasi altro giocatore avrei suggerito la non convocazione, ma che in realtà l’unica persona che avrebbe potuto superare quell’infortunio in tempi rapidi era lui. Rino disse che se non l’avessimo convocato si sarebbe aggrappato al pullman. Ebbene, lavorando 12,-14 ore al giorno riuscì a fare un Mondiale incredibile dopo aver saltato solo una partita".

Ora com’è lo stato d’animo di Gattuso?
"Posso sottolineare innanzitutto che lui affronta con un entusiasmo incredibile qualsiasi incarico. Nello specifico, beh: Rino è così legato alla Nazionale... Posso solo immaginare cosa deve aver provato nel momento in cui gli hanno detto che sarebbe diventato ct. Magari non si sbottonerà più di tanto e sarà sempre con il viso truce, ma è così: in questi giorni la sua felicità è immensa".

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