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Il ricorso della Juve spiegato in quattro punti: "Ecco i motivi per annullare il -15 in classifica"

Il ricorso della Juve spiegato in quattro punti: "Ecco i motivi per annullare il -15 in classifica"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 2 marzo 2023, 12:09Serie A
di Giacomo Iacobellis

Lungo approfondimento sul ricorso della Juventus al Collegio di Garanzia presso il CONI sulle pagine odierne di Tuttosport. Il quotidiano ha potuto leggere in esclusiva l'intero documento, lungo 90 pagine, e questa mattina sottolinea come la difesa contro la penalizzazione di 15 punti inflitta ai bianconeri dalla FIGC sia articolata sostanzialmente in quattro punti.

Manca una legge - Il primo punto del ricorso bianconero fa leva sul fatto che mancherebbe una legge alla base della condanna della Juventus, proprio come denunciato dalla CAF quando aveva assolto tutti i deferiti dalla Procura per il "caso plusvalenze" il 27 maggio 2022.

Non ci sono fatti nuovi - La difesa del club bianconero prosegue sostenendo che le ultime intercettazioni non sarebbero da considerarsi dei "fatti nuovi", visto che "già al momento del deferimento del 2022, la Procura Federale conosceva i decreti di perquisizione della Procura della Repubblica di Torino - ove i comparivano i contenuti delle conversazioni telefoniche ritenute di maggior rilievo - e aveva altresì contestato ai deferiti l’intenzione di realizzare le plusvalenze per motivi di carattere economico-finanziario e non per esigenze tecnico sportive".

Il cambio del capo di imputazione - A detta della Juve la Corte sarebbe arrivata "ad una sentenza di condanna non correlata con l'atto di deferimento". Una tesi spiegata dettagliamente così nel ricorso: "La Corte d’Appello Federale, solo nel segreto della camera di consiglio, ha deliberato su un nuovo e autonomo tema decidendo, senza alcun contraddittorio con la difesa dei deferiti. Tale modo di procedere si è così inevitabilmente risolto in una grave e palese violazione del diritto di difesa e del diritto al contraddittorio ai sensi dell’articolo 24 della Costituzione, oltre che dei principi del giusto processo, richiamati, come noto, anche dall’articolo 2 del Codice di Giustizia del Coni e dal 44 di quello della Figc".

Plusvalenze, ricavi e "sistema fraudolento" - Il ricorso mira infine a smontare il tema del vantaggio sportivo legato alle plusvalenze: "L’addebito di aver realizzato un 'sistema fraudolento in partenza' è smentito già dalla preliminare considerazione per cui le plusvalenze hanno inciso solo in minima parte sul totale dei ricavi del club. Nel triennio dal 2018 al 2021 i ricavi della Società ammontano a 1,675 miliardi di euro, le plusvalenze contestate come fittizie nel deferimento sono pari a 60 milioni, rappresentando solamente il 3,6% del totale dei ricavi", si legge testualmente.

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