Il rientro di Lukaku è ancora rinviato. E il futuro all'Inter non è più così certo

A Romelu Lukaku serve ancora tempo. Roberto Martinez, ct del Belgio, ha approfondito il segreto di Pulcinella attorno al Belgio: il miglior marcatore di sempre dei Diavoli Rossi è sì andato in Qatar, ma non certo al meglio della forma. Di conseguenza, salterà le partite contro Canada e Marocco, il traguardo è fissato alla terza gara del girone, quella contro la Croazia. Non dal primo minuto, ça va sans dire: l'ultima volta che Big Rom ha superato la mezzora di gioco, del resto, risale addirittura a fine agosto contro la Lazio. Da lì in avanti, la lunghissima attesa per il rientro in campo con la maglia dell'Inter, fatta di continui slittamenti: all'inizio si parlava di un mese, ne sono serviti due e sono bastati due spezzoni per una ricaduta. Una precarietà che ai nerazzurri, tutto sommato, è pesata fino a un certo punto, complice l'ottimo rendimento di Dzeko, ma che non poteva essere il miglior biglietto da visita per i mondiali - grandissima scommessa della nazionale belga, immaginiamo le critiche a Martinez in caso di (improbabile) mancato approdo agli ottavi - e soprattutto per il resto della stagione in nerazzurro.
Prestito, riscatto o addio? Concluso, comunque vada, il mondiale, Lukaku tornerà a essere un affare dell'Inter e di Simone Inzaghi. Che considera il suo recupero l'arma in più per la seconda parte di stagione da gennaio in poi. Da questo, e non solo, passa anche quello che sarà il destino a lungo termine del centravanti belga. La stretta di mano fra le dirigenze di Inter e Chelsea è sempre lì: un altro anno in prestito, per poi studiare la formula che dovrebbe riportare Romelu a Milano in pianta stabile. Però resta pur sempre una stretta di mano: da un lato, Inter, tutto dipende anche da quanto il giocatore sarà utile alla causa di qui alla fine. 256 minuti a metà stagione sono troppo pochi, e tutto il percorso non induce certo all'ottimismo. Dall'altro, Chelsea, resta un peso a bilancio rilevantissimo e un'intesa di massima non esclude nessun altro scenario. A luglio, le parti erano sicure del fatto che il ritorno di Lukaku all'Inter fosse temporaneo per questioni economiche e contrattuali, ma stabile. Adesso, di certezze ve ne sono molte meno.
