Inter, difesa blindata in un meccanismo perfetto

Due gol subiti nelle ultime nove partite. Uno con un calcio di punizione deviato dalla barriera contro la Lazio, l’altro a risultato acquisito nella trasferta di Parma. Numeri da record per la difesa dell’Inter, che stridono con quelli di inizio stagione in cui la squadra nerazzurra si era trovata prevalentemente costretta ad inseguire situazioni di svantaggio, e che vedevano Handanovic spesso e volentieri messo sotto pressione dalle avanzate avversarie. Un mondo che si è totalmente rovesciato con il consolidamento del trittico di titolari composto da Skeiniar, De Vrij e Bastoni: diventato una sorta di mantra nello snocciolare la formazione divenuta ormai titolarissima della capolista.
Questione di lavoro e di equilibri raggiunti, che hanno elevato le caratteristiche dei singoli mettendole al servizio della squadra, e non solo per quanto riguarda la fase di non possesso. Spesso i tre difensori fungono da veri e propri registi arretrati, o da backup offensivi degli esterni con sovrapposizioni che consentono di dare il là ad azioni manovrate di spessore. Insomma un meccanismo che sembra avere trovato la sua sublimazione, che ha garantito solidità ad un reparto e di conseguenza liberato anche la mente dei compagni in fase di costruzione. L’architrave della capolista parte proprio da lì.
