Juventus, spada di Damocle sul mercato in entrata: 65 milioni sono già impegnati

In casa Juventus si interrogano da settimane su quanto e come stravolgere la squadra, se rinnegare alcune scelte fatte sui dirigenti, ma anche a quale allenatore affidarsi. Tudor ha rimesso in piedi la squadra ma salvare la stagione non gli garantisce automaticamente la permanenza: pagando una penale, la società può comunque allontanarlo a fine luglio, concluso il Mondiale per Club. Ancora scottata dal triennale a Thiago, la proprietà è voluta restare padrona del proprio destino.
Molteplici scenari si spalancano sia sul mercato in entrata, evidenzia oggi il Corriere dello Sport, dove la priorità sarà rinforzare la difesa con un centrale esperto ma under 30 e acquistare un attaccante visto che Vlahovic senza rinnovo resta in uscita - da qui l’offerta per Osimhen e l’interesse su David - sia in quello in uscita, con le posizioni di Kolo Muani, Conceiçao e Veiga (tre prestiti secchi), ma anche di Milik e Douglas Luiz, in bilico.
Di certo c’è che la Juve, nelle prossime settimane, dovrà mettere mano al portafogli per pagare le rate dei calciatori acquistati nelle ultime due sessioni di mercato. La formula del “compro ora e pago dilazionato”, ormai utilizzata da tutte le società di A, presenta un conto salato: in estate il club dovrà spendere circa 13 milioni a testa per Koop e Douglas Luiz, altri 7 per Thuram, 4,2 per Cabal, 9,3 per Nico, 4,8 per Di Gregorio, 5,7 per Kelly e 3,4 per Costa. Se poi, come sembra, venisse riscattato anche Kalulu, la cifra complessiva ammonterebbe a 65,2 milioni.
