L'eterno Pedro: "Non ho 20 anni, ma voglio portare la Lazio in Champions"

"Ho lavorato su me stesso e sulla mia mentalità per continuare ad andare avanti. Ho raggiunto il successo in Inghilterra vincendo la Premier League e in Italia aiutando la Lazio a qualificarsi per la Champions League": così in una intervista a El Pais l'attaccante della Lazio Pedro Rodriguez ha parlato della sua longevità in campo. Il prossimo 28 luglio infatti lo spagnolo compirà 38 anni.
Il segreto per essere l'ultimo sopravvissuto al Mondiale del 2010 di quella Spagna: "Ambizione e desiderio. Ma sono consapevole di non avere più l'energia che avevo a 20 anni. Non posso resistere quattro partite consecutive per 90 minuti perché sarò stanco e dolorante a causa dei troppi infortuni. È un dato di fatto".
Poi ha eletto quello che per lui è oggi il miglior esterno al mondo: "Lamine Yamal. È molto bravo in termini di visione di gioco e decisione nei passaggi, e da lì ha tutto: equilibrio, gioco interno… Può giocare su entrambe le fasce, al centro, e fornisce ottimi assist. Poi ci sono Vinicius, Rodrygo, Raphinha… Ma Vinicius è un giocatore da uno contro uno puro, non si accentra molto, non gioca molti uno-due e non ha il miglior passaggio finale. Rodrygo è più completo, e questa varietà lo aiuta a sorprendere e gli permette di segnare molti gol. La cosa più difficile per un grande esterno è essere un marcatore. Come Lamine o Salah. Ho giocato con Hazard e Henry, e loro avevano questo. Segnavano 30 gol a stagione, e questo li collocava tra i cinque migliori giocatori del mondo”.
Sui cambiamenti rispetto a 15 anni fa "Oggi si lavora molto a centrocampo e a centrocampo. Quando ho iniziato, pochissime squadre venivano chiuse. Ora, nella Liga, ce ne sono diverse. Per esempio, il Real Madrid gioca a centrocampo, è più compatto. Anche l'Atlético lo è".
Poi una stoccata: Villa vale più a 40 anni rispetto a Diego Costa a 20? “Per me sì, ma molti la pensavano diversamente”, risponde lui.
