L'Inter si stringe attorno a Eriksen. Asset fondamentale, uomo modello
Dalle parole dell'ad Beppe Marotta, e non solo da quelle, molto si è capito sulla reazione e lo spavento vissuto dopo aver visto quelle immagini drammatiche. Secondi interminabili, prima dell'immediato soccorso di Kjaer, della rianimazione operata dai medici in campo, di quei occhi che grazie al cielo si riaprono, la mano che corre sulla fronte. Un'apnea che a Milano, nel mondo dello sport, ricorderanno a lungo. Nessuna congettura e pensiero sul come potrebbe svilupparsi il domani. L'Inter non ha mai, minimamente, e ci mancherebbe, pensato ad altro che alle chiamate e ai messaggi costanti che avevano come unico obiettivo quello di sincerarsi della stabilità delle condizioni di salute legate al proprio giocatore. Un asset ritenuto fondamentale, dalla proprietà, dalla dirigenza, dal nuovo allenatore Simone Inzaghi. Un calciatore straordinariamente importante per la squadra, divenuto cruciale sotto la guida di Antonio Conte nella seconda metà di stagione appena conclusa.
Di più, avercene calciatori in rosa come l'ex Tottenham: non è un caso se da ogni parte del mondo, nelle ultime ore, è stato sommerso da messaggi di solidarietà, supporto e vicinanza. Paura e commozione. No, per nulla casuale, perché il trequartista di Middlefart è uno di quelli a cui non puoi non voler bene. Gentile, elegante, altruista, presente, sincero, diretto. Un uomo, oltre che giocatore, modello. I nerazzurri non vedono l'ora di riabbracciarlo, Eriksen è diventato un perno determinante per la squadra. Nessun dubbio sul suo futuro, voglia fortissima di rivederlo presto in ottima forma.