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Napoli, Vergara: "Ero minuto e pensavo di smettere. Ora per Conte giocherei anche terzino"

Napoli, Vergara: "Ero minuto e pensavo di smettere. Ora per Conte giocherei anche terzino"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 21:53Serie A
di Giacomo Iacobellis

Antonio Vergara, 22enne centrocampista del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC raccontando anche i suoi inizi nel calcio giovanile prima e professionistico poi. Di seguito le sue dichiarazioni in merito.

Che ricordo ha del settore giovanile? C'è qualche momento particolare che si porta dietro?
"L'azione in cui mi procuro il rigore del 3-2 contro la Fiorentina e sicuramente la salvezza miracolosa con la Primavera. Ho avuto un po' di difficoltà ad arrivare fino a qui. Da bambino ero minuto, ero 1 metro e 40, non giocavo quasi mai: per me è stata dura, tante volte ho pensato di smettere. Sono felice ora di aver raggiunto questi primi obiettivi, ma non è stato facile. Per questo consiglio a chi magari sta iniziando il percorso come me dal settore giovanile di non mollare mai. Anche quando non ci credi più, bisogna trovare qualcosa per continuare a lavorare. Alcuni dei miei compagni attuali già li conoscevo, perché facevamo i ritiri insieme e mi allenavo qualche volta con loro. Mi sto trovando benissimo anche con i nuovi: sono molto legato a Lorenzo Lucca e a Buongiorno".

Che idea si è fatto di mister Conte?
"È un vincente. Allenarsi con lui e apprendere anche solo il suo modo di fare e di vivere la gara è un'esperienza incredibile. Dai miei compagni di reparto posso solo imparare. C'è De Bruyne, che ha giocato per anni al City, Frank, Scott, Lobo: sto facendo la scuola da loro, sono seduto al banco e imparo. Mi piace giocare più avanzato, però dentro al campo. Mi piace avere la libertà di andare a destra e a sinistra, piuttosto che avere i piedi sulla linea. Ma ovviamente sono a disposizione del mister: anche in porta, anche come terzino (ride ndr)".

Come sono andate le prime due partite dal suo punto di vista?
"Era importante ripartire da dove avevamo interrotto, soprattutto se sei campione d'Italia. Dovevamo dimostrare di poter portare questo scudetto e così stiamo facendo in questo avvio di stagione. La maglia azzurra per me è una seconda pelle. Giocare con questi colori significa casa".

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