Non solo Milan e Lazio: ecco quali big europee non giocheranno le coppe

La Serie A 2024/25 si è conclusa con due esclusioni eccellenti dalle coppe europee: Milan e Lazio, ma non sono le uniche a doversi trovare qualcosa di alternativo nelle sere di martedì, mercoledì e giovedì. Se pur essendo state pochissime le sorprese negative, anche in altre parti d'Europa ci sono delle grandi deluse.
A cominciare dal Manchester United, che mercoledì scorso ha sprecato l'ultima occasione perdendo la finale di Europa League contro una squadra ritenuta perdente per definizione come il Tottenham. Con 174.82 milioni di sterline (207.35 milioni di euro) è la squadra dal monte ingaggi più alto della Premier League ma non sarà sufficiente per giocare anche una misera Conference League: quella la farà il Nottingham Forest che spende un terzo rispetto ai red devils. E in Europa League c'è un Crystal Palace che spende meno della metà. Una squadra che da quando Sir Alex Ferguson ha lasciato la panchina ha faticato a ritrovarsi, dove ogni allenatore anche il più blasonato (vedi Van Gaal e Mourinho) è finito nel tritacarne, dove non è bastato nemmeno il ritorno di Cristiano Ronaldo e l'iniezione di DNA vincente da casa Real come Varane e Casemiro. Quest'anno il saldo mercato è di -143 milioni di euro, si è fatta incetta di campioncini in rampa di lancio (Yoro, Ugarte, Zirkzee, Dorgu) e giocatori già affermati come De Ligt e Mazraoui, è arrivato un tecnico come Ruben Amorim che ha fatto magie allo Sporting CP ma alla fine la classifica dice 15° posto in Premier League.
In Germania quest'anno abbiamo assistito per la prima volta a un'annata fallimentare del Lipsia. Quando la squadra espressione del gruppo Red Bull si è affacciata per la prima volta in Bundesliga, nel 2016, ha fatto capire subito di voler fare sul serio. Negli anni sono state messe basi solide, prendendo i giovani prospetti prima degli altri e aggiungendone di nuovi di anno in anno. Con l'impressione di poter arrivare a competere in tempi brevi col Bayern. In nove anni sono arrivati due secondi posti con più di 10 punti di distanza dal Bayern e una semifinale di Champions League. Le due coppe di Germania vinte nel 2022 e nel 2023 sembravano essere l'inizio finalmente di un ciclo vincente. Quest'ultimo campionato si è chiuso al 7° posto con il ko casalingo contro lo Stoccarda che ha spianato la strada al Mainz che si è preso l'ultimo posto disponibile per l'Europa. Non era mai successo nella storia del Lipsia, dal suo insediamento nel massimo campionato tedesco, di fallire l'approdo in Europa. Tutto questo nonostante il terzo monte ingaggi di Germania: 101.89 milioni di euro, quattro volte quelli di Mainz e Friburgo, qualificati in Conference ed Europa League. Più del doppio dell'Eintracht Francoforte che si è qualificato in Champions e dello Stoccarda che ha vinto la Coppa di Germania.
Fa specie per il palmarès degli ultimi 20 anni che ha portato in dote ben 7 Europa League, ma di fatto inizia a sorprendere meno il flop del Siviglia, che starà fuori dalle coppe per il secondo anno di fila. Gli andalusi sono parecchio ridimensionati, ma comunque spendono di più del Villarreal in termine d'ingaggi. Da due anni la squadra chiude con soli 41 punti in classifica, quest'anno sufficienti al pelo per evitare la retrocessione. Il Leganés, sceso in Segunda Division, ha fatto un punto in meno. A differenza di Man United e Lipsia il progetto è molto più di contenimento: il saldo mercato è stato di +16 milioni e diversi ingaggi pesanti come quello di Sergio Ramos sono stati tagliati. Sorprende vedere però come una grande protagonista del calcio europeo recente sia uscita fuori dal giro che conta.

