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Sa gestire le crisi, simbolo della Nazionale. Perché l'Italia può ripartire da Gattuso CT

Sa gestire le crisi, simbolo della Nazionale. Perché l'Italia può ripartire da Gattuso CTTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
ieri alle 10:24Serie A
di Raimondo De Magistris

Non c'è tempo per aprire un nuovo ciclo. Ci sarà pochissimo tempo per allenare, andrà gestita l'emergenza e soprattutto bisogna staccare il pass per la prossima Coppa del Mondo. A tutti i costi. Dopo aver incassato il no di Claudio Ranieri quando tutto era apparecchiato per la firma, Gabriele Gravina s'è gettato alla ricerca di un nuovo erede di Luciano Spalletti e inevitabilmente ha allungato i tempi di un casting che anche durante Italia-Moldova viveva di un solo nome. La certezza è che non c'è un clone del senior advisor dei Friedkin, che con Carlo Ancelotti gentilmente concesso al Brasile e con Massimiliano Allegri che s'è accasato al Milan qualche giorno prima dell'esonero di Spalletti non ci sono sul mercato allenatori italiani di grande esperienza pronti a riequilibrare una Nazionale in difficoltà. O meglio: ci sarebbe Roberto Mancini, ma la rottura di quasi due anni fa è ferita che non s'è rimarginata.

E allora l'idea è quella di ripartire da un campione del 2006. Un allenatore, ma anche un simbolo per scuotere un gruppo che s'è assopito sotto le istruzioni di Spalletti. Non ha compreso le idee arzigogolate del manager di Certaldo e ha tirato i remi in barca quando c'era da dare qualcosa in più. E chi meglio di Gennaro Gattuso? Classe '78, 73 presenze in Nazionale, è colui che a poche giorni dall'inizio del Mondiale 2006 rimediò una lesione al quadricipite della gamba destra che avrebbe portato tanti calciatori ad alzare bandiera bianca. Non lui: "Se mi cacciano mi lego al pullman con una corda e parto lo stesso". In Germania avrebbe dovuto saltare almeno le prime due partite, ma contro gli Stati Uniti era già in campo perché la Nazionale veniva prima di tutto. Dovrebbe ancora oggi venire prima di tutto, anche se i fatti dicono il contrario.

Gattuso ha poi dimostrato nel corso della sua carriera da allenatore di saper gestire le situazioni di emergenza. Meglio: l'emergenza è il trait d'union di tutte le sue avventure da allenatore. L'ultima all'Hajduk Spalato, in un club che ha vissuto non poche difficoltà economiche e che ha guidato anche senza certezze sui pagamenti fino al terzo posto finale. A Napoli subentrò ad Ancelotti e portò a casa una Coppa Italia. Al Milan da allenatore ha vissuto anni complicati. Ma nella sua carriera da tecnico iniziata ormai dodici anni fa ci sono stati anche Sion e Palermo, OFI Creta, Pisa, Valencia e Olympique Marsiglia.

Il prossimo passo può essere l'azzurro. I competitor sono Fabio Cannavaro e più defilato Daniele De Rossi. Non allenatori stranieri, la FIGC continua a non prenderli in considerazione. Molti oggi invocano il nome di José Mourinho, strizzano l'occhio a Rafa Benitez. Ma la Nazionale nelle idee della Federazione è anche e soprattutto Coverciano, la culla degli allenatori italiani. Anche nel momento di maggiore difficoltà affidarsi a uno straniero per guidare l'Italia è visto come un tradimento verso sé stessi.

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