Salernitana, il giorno più lungo. Aumentano le chance di iscrizione

E' il giorno più lungo. Quello che la città di Salerno e la sua provincia aspettano con ansia. Chi avrebbe mai pensato, sessanta giorni dopo il 3-0 di Pescara, che al 7 luglio l'iscrizione della Salernitana al campionato di A sarebbe stata ancora in bilico? Una corsa a tappe contraddistinta da tante puntate. Prima la telenovela infinita rispetto a trattative inesistenti, poi la presentazione di un primo trust non bocciato ma largamente incompleto, poi ancora l'avvicinamento di alcuni imprenditori o fondi stranieri che, tuttavia, hanno offerto poco rispetto alle richieste di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. E mentre dopodomani scadrà la proposta di Andrea Radrizzani, oggi il Consiglio Federale si pronuncerà rispetto alla documentazione fornita dai legali granata sabato scorso. Stavolta il trust è più "blind": un solo guardiano, un amministratore unico "controllato" da un esponente della FIGC (il generale Marchetti), un trustee prevalente sull'altro, nessun rapporto di mercato con la Lazio e l'obbligo di cedere la società a prezzo più basso (intorno ai 35-40 milioni di euro) a costo di accettare l'esclusione dal campionato il primo gennaio del 2022. La FIGC, che sta comunque facendo di tutto per tutelare il merito sportivo e il blasone della piazza di Salerno, è venuta incontro alle esigenze della Salernitana. Anche perchè si tratta di un caso unico al mondo. L'obiettivo è anche quello di evitare un'estate di ricorsi e rimostranze, come annunciano già da Benevento. A patron Vigorito non sarebbe andata giù la proroga concessa dalla FIGC, ma in merito l'avvocato Ruggiero Malagnini è stato chiaro: "Entro il 25 andava consegnata la documentazione, non si indicava il termine come perentorio. In tal caso la Federazione aveva tutto il diritto di concedere una proroga di qualche giorno, credo che se il ricorso del Benevento si baserà su questo aspetto sarà respinto".
Cosa potrebbe, dunque, frenare la fumata bianca? L'indipendenza economica. La Salernitana ha presentato un business plan assai dettagliato (circa 30 pagine di allegato) certificando anzitutto l'avvenuto pagamento di tutte le spettanze nei termini previsti. Addirittura Lotito ha pagato le ultime mensilità con 30 giorni d'anticipo, altro caso unico in Italia. La CoviSoc, data la particolarità della situazione, dovrà andare però oltre i suoi naturali compiti: garantire che il budget a disposizione sia sufficiente per arrivare al 31 dicembre senza affanni e con la possibilità di allestire una rosa competitiva. Una Salernitana che perde non attirerebbe investitori, è nell'interesse di tutti abbinare sana gestione economica a risultati sportivi. La relazione sarà consegnata entro mezzogiorno, la società ritiene che il fondo cassa da 5 milioni, i soldi dei diritti tv, alcune importanti sponsorizzazioni chiuse a maggio, gli incassi al botteghino, le iniziative di marketing e qualche cessione consentano di vivere il girone d'andata in totale serenità, addirittura chiudendo in attivo. Senza dimenticare che una nuova proprietà potrebbe insediarsi, teoricamente, anche da agosto e quindi il problema potrebbe non porsi affatto. Le possibilità che la Salernitana venga iscritta già oggi, senza riserva, sono nettamente aumentate, la tifoseria teme che le inimicizie di Lotito all'interno del Palazzo possano sortire un effetto boomerang e far da preludio a brutte sorprese. "Ma abbiamo fatto tutto seguendo le norme, sarebbe davvero una forzatura non iscriverci al campionato. Siamo serenissimi" ribadiscono fonti vicinissime al sodalizio granata. Una giornata ad altissima tensione, dunque. Ma un trust fatto nel modo giusto garantisce terzietà e totale distacco della Salernitana dalla Lazio. In fondo l'articolo 16 bis delle Noif si basa su quello, non sull'autonomia economica.
