Salernitana, in emergenza ma con 18mila cuori granata sugli spalti. Oggi è decisiva

Non varrà la salvezza matematica nè ha il valore della passata stagione, quando il 2-1 targato Djuric-Bonazzoli consentì alla Salernitana di completare l'operazione rimonta e mettere nel mirino quel quartultimo posto che sembrava utopia prima dell'avvento di Iervolino e Sabatini. Tuttavia la sfida di oggi tra i granata e la Fiorentina ha un valore importantissimo. Lo Spezia gioca a Bergamo, il Lecce va in casa della Juventus, il Verona riceve l'Inter e, sulla carta, sono tre sfide altamente proibitive per le tre dirette concorrenti dei campani, senza dimenticare che il Bologna non regalerà nulla all'Empoli e proverà a riscattare il ko del Bentegodi di due settimane fa. Certo, i viola di mister Italiano hanno promesso battaglia, non regaleranno nulla e rispolvereranno diversi titolari dopo il massiccio turnover operato con la Samp all'Artemio Franchi, ma la Salernitana ha davvero la possibilità di salutare la compagnia e blindare la categoria con un mese d'anticipo. Anche un pareggio potrebbe essere decisivo per gli uomini di Paulo Sousa, costretto a guardare dalla tribuna la gara da ex, causa squalifica. La compagine di casa, che sarà spinta da oltre 18mila spettatori nonostante un orario scomodissimo, deve però convivere con una situazione d'emergenza. Oltre a Fazio e Crnjgoi, due potenziali titolari, mancherà anche Candreva.

Scongiurata la lesione muscolare, si parla di fastidio al polpaccio che costringerà l'atleta a seguire un programma personalizzato almeno per una settimana. Ciò significa che potrebbe saltare anche il match di Empoli che si giocherà lunedì prossimo. E sarebbe una tegola non di poco conto. Ci sono, inoltre, tanti diffidati: i difensori Gyomber, Bradaric, Bronn e Pirola, il centrocampista Vilhena e l'attaccante Piatek. Scusate se è poco, direbbe qualcuno. Ma Sousa non farà calcoli e manderà in campo la formazione migliore per conquistare il decimo risultato utile di fila e lasciare agli altri l'ansia da retrocessione. In fondo questa Salernitana, grande con le grandi e accompagnata da un tifo che fa la differenza, ha dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque.