Salernitana, l'ottimo lavoro di De Sanctis e sei colpi in prospettiva. Con tre big si alza l'asticella

Sesta ufficialità in casa granata. Dopo Matteo Lovato, Lorenzo Pirola, Erik Botheim, Diego Valencia e Domagoj Bradaric, è arrivato ieri pomeriggio in ritiro Junior Sambia, esterno destro reduce da un'ottima esperienza in Francia e che può ricoprire diversi ruoli nel 3-5-2 che ha in mente Davide Nicola. Smaltita la delusione per l'addio di Walter Sabatini, la tifoseria salernitana sta apprezzando le doti di Morgan De Sanctis, direttore sportivo alla sua prima vera esperienza in questa veste ma che si sta dimostrando professionista serio e molto attento alle varie dinamiche del mercato. Assodate le difficoltà ad operare in Italia (soprattutto per motivi di budget e per la nota diatriba tra patron Iervolino e i procuratori), l'ex dirigente della Roma ha pescato all'estero calciatori ancora giovani, ma di prospettiva e con esperienze in campo internazionale mettendone nel mirino anche altri che innalzerebbero ulteriormente il tasso tecnico della rosa. Yazici è il sogno, Brereton Diaz è sfumato ma è stato fatto di tutto per convincerlo, con il Villareal c'è da venti giorni l'accordo per Boulaye Dia ma il giocatore aspetta una chiamata da club che competono per la Champions, senza dimenticare il triennale proposto a Moffi del Lorient. Se è vero che la Salernitana ha perso alcuni dei protagonisti principali della storica ed incredibile salvezza (ma Verdi, alla fine, potrebbe tornare), è altrettanto vero che De Sanctis si è calato perfettamente nella parte sposando una nuova politica societaria: sì al talento per aprire un ciclo pluriennale, no al "nome" a fine carriera tanto per vendere gli abbonamenti. A proposito, ad oggi è fredda la risposta della tifoseria: 5500 tessere sottoscritte sono poche per una piazza come Salerno che portava, due mesi fa, 32mila spettatori sugli spalti per la gara con l'Udinese.
Per rendere competitiva la squadra, ora, manca un tassello d'esperienza per reparto. L'analisi parte dalla difesa. Fazio, Gyomber e Radovanovic sono sicuramente affidabili ma fanno parte di quella retroguardia che ha beccato oltre 70 gol nello scorso campionato, Lovato e Pirola sono giovani di prospettiva e non si possono addossare eccessive responsabilità. Uno di spessore e che conosca la categoria servirebbe, soprattutto dopo il no al ritorno di Ranieri che, in verità, sembra contraddizione rispetto all'identikit dei giocatori che cerca la Salernitana. E' in mediana, però, che bisognerà lavorare maggiormente dopo la dolorosa partenza di Ederson in direzione Bergamo .In prima istanza arriverà un giovane: la Juventus ha garantito che uno tra Fagioli, Ranocchia e Rovella indosserà la maglia granata. Poi si andrà sull'over e qui serve uno sforzo. Djuricic piace tantissimo a Nicola ma c'è distanza economica quasi incolmabile, Thorsby ha detto no negando alla Sampdoria la possibilità di incassare 5 milioni di euro, Crnigoj ha rinnovato con il Venezia. C'è poi l'attacco a stuzzicare la fantasia della tifoseria. Assolutamente falsa la notizia di un incontro a pranzo tra De Sanctis e l'entourage di Cavani: i contatti si sono interrotti da tempo, l'ex Napoli dovrebbe andare al Villareal sebbene Iervolino preservi questo sogno in cuor suo. Milik è stato proposto ma i costi sono inaccessibili, Petagna viaggia verso Monza, c'è stato un rilancio per Pinamonti che, però, è vicino all'Atalanta ma non potrà accasarsi ai nerazzurri fino a quando non si capirà il futuro di Zapata e Muriel. Pinamonti vuole garanzia di un posto da titolare, sotto questo aspetto Salerno sarebbe la scelta migliore. La società assicura ci siano trattative condotte sotto traccia che potrebbero sbloccarsi ad agosto inoltrato. Quanto alla vicenda Bonazzoli, l'attaccante piace a Monza, Bologna e Verona, laddove ricomporrebbe la coppia con Djuric. La Salernitana, stanca d'aspettare, ha ritirato l'offerta di un quadriennale da 1,5 milioni di euro. Fumata grigia ormai tendente al nero. Il nome nuovo è quello di Piatek, richiesto direttamente da Nicola e contattato da De Sanctis. Ci sono possibilità. Infine la vicenda Mazzocchi, giocatore fondamentale che la società farebbe bene a riconfermare evitando di far veicolare voci di rifiuti che non ci sono mai stati. Ma il Monza lo accoglierebbe a braccia aperte.
