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Suarez proposto alla Juve? L'ultima volta è andata così: la cronistoria dell'esame farsa

Suarez proposto alla Juve? L'ultima volta è andata così: la cronistoria dell'esame farsaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico Titone/BernabeuDigital.com
martedì 14 giugno 2022, 12:38Serie A
di Ivan Cardia

In principio fu "bambino porta columella", ma non lo sapevamo. Luis Suarez torna di moda per la Juventus? A oggi, soltanto un'idea e una proposta di inizio mercato. In passato, però, l'uruguaiano è già stato molto vicino ai colori bianconeri. E non è andata benissimo.

Si torna a settembre 2020. Nel primo mercato post-Covid, la Juve sogna in grande: affiancare il Pistolero a Cristiano Ronaldo. L'idea nasce da una pista concreta: si vocifera che Suarez abbia la cittadinanza italiana. Non è così, ma può acquisirla in tempi brevi grazie alla consorte: fondamentalmente, basta un esame. L'attaccante lo sostiene a metà settembre, all'Università per gli Stranieri di Perugia. Consegue l'attestato B1, in un clima di grande festa: arriva qualche dichiarazione, persino le foto con gli esaminatori.

Le prime indiscrezioni e l'indagine. Il "caso", in realtà, esplode nel giro di pochissimo tempo. Il 22 settembre l'ANSA dà atto dell'esistenza di un'indagine da parte di Guardia di Finanza e Procura di Perugia, secondo cui gli argomenti della prova erano concordati. Lo stesso giorno, la Procura dirama un comunicato in cui si parla di "irregolarità nell'esame". Il pm Cantone spiega come la faccenda sia stata scoperta mentre in realtà si indagava su altro, ma è evidente che il peso mediatico sia ben diverso, e infatti la storia finisce su tutte le prime pagine, mentre la Juventus congela l'affare.

Le indagini, le intercettazioni, le reazioni. Sul caso si tuffa buona parte dell'opinione pubblica italiana, a partire da alcuni volti noti della politica, prevedibilmente indignati. S'ipotizzano responsabilità della Juventus, che avrebbe contribuito a organizzare l'esame, ma di fatto la società rimarrà sempre e solo lambita dalla questione, senza mai rischiare nulla in concreto così come lo stesso giocatore. Davanti ai magistrati, nel passare dei mesi, sfileranno comunque diversi esponenti anche del club, mentre nelle intercettazioni diffuse a mezzo stampa vengono fatti i nomi di Paratici e Cherubini, che in qualche modo avrebbero preso contatti con l'ateneo. L'inchiesta passa dal calcio alla politica, perché sui giornali finisce anche il nome della ministra De Micheli. A colpire sono le intercettazioni (memorabile il "dobbiamo aiutare il nostro centravanti" di uno degli esaminatori) così come i dettagli dei colloqui preparatori e soprattutto dell'esame: Suarez, in realtà, parla la nostra lingua in maniera molto approssimativa. Nell'interrogatorio, dirà ai pm di essere stato cercato da Nedved, mentre Agnelli sosterrà che la trattativa è stata condotta dallo stesso Paratici. La cosa, in maniera inevitabile, finisce sotto la lente d'ingrandimento della giustizia federale, che mira ad accertare eventuali responsabilità - a distanza di mesi possiamo dire che non è avvenuto - del club nella faccenda.

La chiusura. Gli ultimi aggiornamenti sono cronaca recente: a metà dicembre 2021, la Procura FIGC ha archiviato il procedimento. "Nessun illecito sportivo fu commesso", riporta il comunicato emesso dall'ufficio guidato dal dottor Chiné. Più recente la chiusura della vicenda dal punto di vista della giustizia ordinaria: a maggio di quest'anno il Tribunale di Monza, dove si è spostata l'inchiesta, ha condannato sette imputati per l'esame farsa. La condanna più alta, 4 anni e 8 mesi, a un trentenne legale rappresentante della cooperativa sociale di Seregno - convenzionata con un centro studi di Roccadaspide (Salerno), a sua volta convenzionato con l'Università per stranieri di Perugia - abilitata a svolgere esami di lingua italiana di livello A2 e di rilasciare la certificazione. Condanne da 2 anni e 8 mesi a 6 mesi, sono andate a due esaminatori - una 42enne del Salernitano e un coetaneo residente a Milano - e a stranieri accusati di essere stati intermediari nel trovare altri stranieri interessati alla certificazione falsa.

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