Juventus, l’addio di Weah sblocca un innesto per Tudor

Per la Juventus, ieri, è stato il primo giorno di lavoro ad Herzogenaurach. I bianconeri, al mattino, sono usciti per un giro in bicicletta all’interno del centro Adidas prima di raggiungere la palestra per la prima seduta della giornata. Nel pomeriggio, invece, Igor Tudor ha diretto una sessione sul campo, concentrandosi sugli aspetti tattici della preparazione. Al seguito della squadra ci sono anche François Modesto e Giorgio Chiellini, costantemente presenti per monitorare da vicino i progressi del gruppo. Assente invece Damien Comolli, impegnato su più fronti per definire le operazioni di mercato. L’obiettivo del club è chiaro: cedere i giocatori che non rientrano più nei piani tecnici. Al momento, la strategia del direttore generale sta portando risultati concreti.
Weah saluta la Juventus: per lui nuova avventura al Marsiglia.
Dopo settimane di tira e molla, punteggiate da dichiarazioni al vetriolo dell’agente, Timothy Weah è ormai a un passo dal Marsiglia. La trattativa non è stata semplice: l’esterno americano era finito ai margini del progetto tecnico di Igor Tudor, ma la sua partenza non poteva avvenire a qualsiasi condizione. Damien Comolli, infatti, aveva subito chiarito che l’operazione si sarebbe chiusa soltanto se il Marsiglia avesse accettato le richieste economiche della Juventus e così è stato. Dopo un lungo braccio di ferro, il club francese ha deciso di accontentare la Vecchia Signora, sia sulla formula che sulle cifre. Il trasferimento avverrà con la formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto: la Juventus incasserà subito 1 milione di euro, poi altri 14 nella prossima estate, più 3 milioni di bonus legati a obiettivi individuali e di squadra. L’operazione può quindi arrivare a un totale di 18 milioni. Ma non è tutto: il club bianconero manterrà anche una percentuale sulla futura rivendita del giocatore, leggermente superiore al 10%, a conferma del fatto che Comolli ha voluto tutelare gli interessi del club anche sul lungo termine. L’accordo soddisfa tutte le parti in causa: Weah ritroverà continuità in un campionato che già conosce e in un ambiente dove potrà rilanciarsi, mentre la Juventus incassa una cifra importante per un giocatore che non rientrava più nei piani. Tuttavia, l’esito di questa trattativa lancia anche un messaggio chiaro al mercato: Comolli non svenderà nessuno. Chi vorrà portare via altri giocatori della rosa, dovrà farlo alle condizioni dettate dalla Juventus. E questo vale soprattutto per i casi più spinosi, come quelli di Dusan Vlahovic e Douglas Luiz. Chi è interessato dovrà mettere sul piatto offerte serie e adeguate, altrimenti le porte resteranno chiuse. In ogni caso l’uscita di Weah è una buona notizia per la Juventus e la sua partenza può essere propedeutica per sbloccare il mercato in entrata della Juventus.
Si intensifica il lavoro sul fronte Kolo Muani.
Damien Comolli, nel corso della scorsa settimana, ha confermato che l’obiettivo della Juventus è riportare Randal Kolo Muani a Torino. Il francese, arrivato in prestito lo scorso gennaio, ha lasciato ottimi ricordi e ha espresso il desiderio di tornare alla Continassa. La trattativa con il Paris Saint-Germain, tuttavia, resta complessa: il club parigino vorrebbe una cessione a titolo definitivo, mentre la Juventus punta a un nuovo prestito, magari con opzione di riscatto. I bianconeri continuano a lavorare sotto traccia, consapevoli che la volontà del giocatore può fare la differenza. La strategia è chiara: attendere il momento giusto per affondare il colpo, contando sul fatto che il PSG possa ammorbidire la propria posizione nelle prossime settimane. Nel piano tattico di Tudor, Kolo Muani sarebbe l’alternativa ideale a Jonathan David, garantendo profondità, fisicità e movimenti in verticale. L’eventuale ritorno del francese spingerebbe ulteriormente ai margini Dusan Vlahovic, che rischia di diventare la terza scelta nel reparto offensivo. Su di lui resta l’interesse del Milan, ma la Juventus non scenderà sotto i 20 milioni: una cifra necessaria per evitare una minusvalenza e coerente con la linea dettata da Comolli, che non intende svendere alcun giocatore.
