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TMW RADIO - M. Serena: "Criticare CR7 è da pazzi. Scudetto? Questo dell'Inter è un segnale"

TMW RADIO - M. Serena: "Criticare CR7 è da pazzi. Scudetto? Questo dell'Inter è un segnale"
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com
giovedì 18 marzo 2021, 19:24Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Michele Serena ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L'allenatore Michele Serena ha parlato in diretta ai microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. Si comincia dal tema della costruzione dal basso e del calcio all'italiana: "Io sono per usare il buonsenso: se c'è possibilità di costruire dal basso perché no? Se però, come spesso succede, ti vengono a pressare nella tua area, a volte ci sta una palla sopra, specie se hai un centravanti di struttura. Stiamo vedendo invece tanti errori. Bisognerebbe essere più malleabili".

La Juventus non è così forte come si dice?
"Può darsi, non è come gli anni precedenti ma con il Porto devi passare il turno. Servono giocatori di spessore e di qualità assoluta, ricordarsi che gli anni passano e che chi qualche anno fa rendeva tot, oggi magari potrebbe pagare un po' di dazio".

Il problema è nella costruzione del centrocampo, più che CR7?
"Criticare Ronaldo è da pazzi. Finirà il campionato con 30 gol anche quest'anno... Direi che il suo l'ha sempre fatto. Al Real Madrid non vinceva da solo le partite, alle spalle aveva una discreta squadra e lui contribuiva in maniera determinante con le sue marcature, come ora alla Juve. Non è venuto a mancare lui, ma qualcosa di diverso da mettergli intorno. Difficile che il Barcellona vinca col solo Messi... Dico che Ronaldo sta facendo il suo, è un assatanato di gol".

Morata è l'uomo giusto per affiancarlo?
"Mi pare che avessero scelto Suarez, poi sappiamo come sono andate le cose e hanno preso Morata. Anche lui è un ottimo giocatore, è partito benissimo, ci ricordiamo dei gol che segnava e di come faceva girare la squadra: poi, tra Covid e infortunio è venuto meno, e con l'assenza di Dybala mi sembra siano rimasti corti là davanti. Hanno provato Kulusevski, ma non penso possa essere la sua sistemazione ideale".

Dovrebbero cambiare qualcosa là davanti?
"Non solo. Hanno preso giovani interessantissimi, non ci aspettavamo l'exploit di Chiesa per esempio: se però vuoi avere l'obbligo di vincere coi ragazzi, qualcosa non torna. Qualcuno di più esperto comunque dovrà fare spazio".

Per lo Scudetto c'è solo l'Inter?
"Sì. Può essere un segnale quello dei positivi nel momento in cui c'è la sosta per le Nazionali... Un piccolo segnale, potrebbe essere davvero l'anno giusto per l'Inter".

Senza infortuni Piccini dove poteva arrivare?
"Io ne so qualcosa di cosa significhi infortunarsi, a lui è successo più di una volta ed è chiaramente un handicap. Comunque vada ha giocato nella massima serie in Italia, Spagna e Portogallo".

Zaccagni è pronto per il grande salto?
"Per me sì, penso abbia tutto. Giusto il colpo di testa deve forse migliorare (ride, ndr). Ha sempre avuto gamba che strappa, che salta l'uomo. Ora che gioca più vicino alla porta, merito di Juric, trova anche più volte la via del gol. Deve solo stare attento a scegliere la squadra giusta per non ritrovarsi chiuso nel ruolo".

In una big gli spazi però possono restringersi.
"Dipende da big e big. Facciamo un esempio pratico: visto che si parla del Napoli, lì in quel ruolo c'è Insigne, non un giocatore qualsiasi. Uno che gioca 50 partite su 60...".

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