Vavro saluta e va al Genoa: è stato uno degli errori più grandi della Lazio di Tare

Denis Vavro lascia la Lazio per andare al Genoa, in prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni. Arrivato con grandi aspettative, anche per l'ingente investimento fatto nell'estate del 2019 (12,5 milioni), ha salutato la Capitale senza mai lasciare il segno. Due le attenuanti per il 24enne slovacco - la pubalgia, che lo ha sempre tormentato, e una poca predisposizione a giocare in una difesa a tre - che non gli hanno permesso di dimostrare il proprio valore. Sarebbe dovuto essere il titolare del futuro per la difesa, invece ha collezionato appena 18 presenze. È stato un fallimento per il ds Tare, che ci aveva puntato tanto e ha cercato sempre di difenderlo, almeno per tutto il primo anno. Poi anche lui si è arreso all'evidenza, anche perché Inzaghi non l'ha mai visto e considerato.
Aveva abituato i tifosi sempre bene, il ds della Lazio, che ogni qual volta ha avuto a disposizione una certa cifra da spendere, pescava sempre bene sul mercato. Lo slovacco invece è unicum: è il primo acquisto sbagliato costato più di 10 milioni di euro. Ma oltre all'aspetto economico, la svalutazione e il fallimento di Vavro rimangono un boccone troppo amaro da digerire anche per un altro motivo: perché in quell'estate alla Lazio serviva come l'aria difensore centrale di destra di spessore. Era un momento delicato, non doveva sbagliare la società, che ancora adesso sta pagando la scelta dello slovacco: e così la prossima estate sarà costretta a rinforzare la difesa non solo con un mancino (per Radu, va verso i 35 anni) ma anche con un destro, per risolvere un problema che - in teoria - a Formello hanno provato a risolvere due anni fa. Senza successo.
