Cordaz: "Solo l'Inter poteva farmi lasciare Crotone. Pronto a tornare da dirigente"

Conferenza stampa d’addio per Alex Cordaz a Crotone nella giornata di oggi. Il portiere, che vestirà la maglia dell’Inter nella prossima stagione, ha voluto ringraziare la piazza e la società calabrese dove ha militato nelle ultime sei stagioni conquistando due promozioni in Serie A: “L'unica cosa che mi sento di dire è grazie. In primis a questo signore di fianco (il presidente, ndr) che mi ha fatto diventare uomo, mi ha fatto realizzare come uomo, ha permesso di realizzare i miei sogni e quelli della mia famiglia. Mi ha accolto come un figlio, non avrei mai lasciato Crotone, non sarei mai andato in nessun altra squadra e altre chiamate ci sono state, ma mai ci siamo parlati per discuterne. Questa è stata una chiamata diversa, l'Inter è la mia squadra del cuore, che mi ha preso, mi ha messo al mondo, mi ha fatto crescere. Ci siamo seduti e nessuno dei due riusciva a decidere ed alla fine è venuta fuori in maniera spontanea perché abbiamo capito che era la cosa migliore da fare per me e per il Crotone. Sono orgoglioso di aver fatto questo cammino, era il modo migliore per dirci arrivederci. Voglio ringraziare tutti quanti, dovrei nominarli tutti perché sono stati parte di me, nella buona e nella cattiva sorte. Voglio dire grazie, ma un grazie che ti riempie la bocca ed il cuore.
- continua Cordaz come riporta Linterista.it - È difficile parlare di Crotone perché è stato un percorso emotivamente importante. Crotone è forza, è speranza, è orgoglio. Tutte queste belle parole le abbiamo trasformate in fatti. Sarà vissuto come un lutto lasciare i compagni, è un motivo di dispiacere immenso, ma fa parte della vita. Certe situazioni vanno sapute accettare, bisogna andare avanti e credere che un domani si possa fare qualcosa di ancora più grande. Di questa piazza ho solo ricordi positivi, il più bello forse è la prima promozione in Serie A o la salvezza, non lo so di preciso. Tornare da dirigente? Il problema neanche si pone. Assolutamente sì, per me non era un obbligo vivere a Crotone, l'ho sempre scelto”.
