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L'Entella riparte da Volpe, Gozzi: "Una bandiera attorno a cui costruire un nuovo progetto"

L'Entella riparte da Volpe, Gozzi: "Una bandiera attorno a cui costruire un nuovo progetto"
venerdì 14 maggio 2021, 17:19Serie B
di Andrea Piras
fonte Da Chiavari (GE)

L'Entella riparte. Lunga conferenza del presidente Antonio Gozzi che nelle sale di Wylab ha incontrato i membri dell'informazione per presentare i progetti legati alla prossima stagione e il nuovo tecnico che sarà Gennaro Volpe: "Siamo qui per annunciare l’inizio di una nuova stagione e di un nuovo lavoro. Lo facciamo annunciando l’incarico di allenatore della Virtus Entella per la stagione 2021-2022 a Gennaro Volpe a cui va il mio augurio di lavorare bene per molto tempo con noi. Abbiamo cercato di fare presto e bene. C’era bisogno di decisioni rapide. Abbiamo concluso il nostro campionato lunedì a Pisa, ci siamo presi due-tre giorni di tempo per mettere a fuoco concetti e idee che, per la verità, avevamo ben chiari prima della fine del campionato. E oggi siamo qua per spiegarvi le ragioni che ci hanno portato a scegliere Volpe. Sapete il percorso fatto con noi, è il capitano dell’Entella del 2014 che venne promossa in B, con molta umiltà ha deciso di mettersi a lavorare nel settore giovanile, ha ottenuto risultati importanti e ha lasciato a malincuore la formazione Primavera. Abbiamo avuto una stagione difficile, abbiamo commesso errori. Con molta umiltà li stiamo analizzando per cercare di correggerli e tornare più forti di prima. Avevamo bisogno di una bandiera attorno alla quale costruire un nuovo progetto per l'Entella e meglio di Gennaro non c’era nessuno. Cercavamo uno di noi per rimettere in moto la prima squadra, ha queste caratteristiche. Ha fatto una scelta di vita sulla nostra città e sull’Entella. Ha dimostrato in queste ultime partite la concentrazione necessaria per concludere dignitosamente un campionato difficile. E' una novità assoluta. Ieri abbiamo fatto una riunione con la dirigenza per capire la novità di questa scelta. E’ la prima volta che abbiamo, tranne la parentesi di Castorina, alla guida della prima squadra un uomo di questa società. E' una forza e una grande responsabilità da parte di tutti. Sono ottimista, sono convinto che andrà bene e siamo pronti a ricostruire la squadra, a stringere i ranghi. Come sempre il gruppo dirigente dell’Entella è stato unito, si è confrontato, ha trovato una visione che ci caratterizza da tanti anni. Sento tante critiche a me e al gruppo dirigente e reagisco dicendo che abbiamo creato un gruppo dirigente compatto, che si stima e che venga giudicato in base ai risultati ottenuti. Questo gruppo dirigente ha tenuto per sei anni su otto in B l'Entella. Hanno la mia totale fiducia e stima professionale e non c’è discussione. Con l’arrivo di Volpe questo tipo di modello è rinforzato".

Come ripartite?
"Se si potesse giocare domani mattina vorrei iniziare. Come i motociclisti che cadono la prima cosa che pensano è risalire sulla moto. Le motivazioni sono quelle di sempre che si hanno nei confronti di una propria creatura. L’Entella presa dall’Eccellenza e portata in B per sei anni è la mia creatura. L’entusiasmo che mi lega ai colori sociali, la voglia di fare bene sono fortissime motivazioni. Vincere è sempre difficile ma negli ultimi otto anni siamo stati per sei anni nel calcio di Serie B. Pensiamo, conoscendo gli altri club e come sono organizzati, di non essere secondi a nessuno. Ci batteremo con tutta la forza che abbiamo per dare all’Entella il rango che ha".

Difficoltà supplementare la mancanza dei diritti televisivi?
"Gli ingaggi della B hanno raggiunto negli ultimi anni livelli che hanno reso difficile la gestione economica di tutte le società. Quando siamo arrivati in B nel 2014 il deficit della Lega, rappresentato dalla somma dei deficit delle squadre di B che erano 22, non superava i 100-120 milioni. Quest’anno se va bene supererà i 180 milioni. Vuol dire che c’è un deficit medio di 9 milioni. Da dove deriva questo? Da una crescita forsennata degli ingaggi. E’ vero che torniamo in C dove non ci sono i diritti televisivi e la mutualità ma solo un paracadute, ma il livello degli ingaggi si abbasserà e attraverso una gestione oculata cercheremo di condurre la gestione societaria ad un livello di sostenibilità. CI sono tante incognite e tante variabili, vedremo se passerà la riforma dei campionati. Quello che capisco parlando con Gravina, Balata e gli altri è che si voglia restringere il numero di squadre professionistiche".

Cosa ti aspetti dai giocatori?
"Io sono abituato a guardare le colpe mie, del gruppo dirigente e quelle dei calciatori. Sottolinei un aspetto vero. Le responsabilità è non aver visto che era un ciclo terminato. Il tema delle motivazioni è storico per chi viene a giocare a Chiavari. Una delle ragioni per cui abbiamo scelto Volpe è questo: per reggere lo stress, l’impegno e la concentrazione di squadra dei calciatori a Chiavari è necessario lo spessore dell’allenatore. Cosa che quest’anno è mancato. Cercheremo di migliorare il reclutamento. Come ci siamo detti in queste ore con Gennaro, in questi campionati probabilmente vale ancora di più il cuore e l’attaccamento che il lato tecnico".

Si avverte un po' di scollamento fra squadra e tifosi?
"Lo abbiamo detto all’inizio. Per noi Gennaro è una bandiera, è la migliore bandiera dell’Entella che sventola. Sappiamo quanto affetto la città e i tifosi riversano su Gennaro. Intanto perchè ha scelto Chiavari, in secondo luogo perchè è un uomo che parla con tutti e vuole bene e si far voler bene da tutti".

La Serie C sarà una toccata e fuga come tre anni fa o sarà un andamento lento?
"Vincere è sempre difficile. In qualunque categoria. Io ho ripetuto tante volte che ho provato le stesse emozioni in tutti i campionati di tutte le categorie. Vincere è difficile, tre anni fa l’abbiamo fatto in una situazione difficile ma la rabbia maturata per un’ingiustizia subita è stata un propellente importante. Ho già risposto dicendo che negli ultimi otto anni ne abbiamo giocati sei in B. Significa che il club ha mantenuta una certa stabilità. Ce la metteremo tutta per far bene perchè non siamo in C per scaldare i banchi. Cercheremo di far bene. Non siamo soli, ho detto tante volte che se guardo le città che avevano squadre in C si capisce la straordinarietà dell'Entella".

Momento difficile legato alla pandemia.
"L'inizio della pandemia è stata l’inizio delle difficoltà del nostro club. A inizio anno eravamo quarti in Serie B ed è chiaro a cosa pensi, abbiamo rinforzato la squadra e costruito una squadra che aveva Mazzitelli, Dezi e Rodriguez che dovevano farci fare il salto di qualità. Noi al contrario abbiamo avuto grosse difficoltà e ci siamo salvati all’ultimo. Questa situazione si è protratta".

Koutsoupias?
"E' un giocatore di Serie A. E’ uno dei migliori prodotti del campionato di Serie B e ha tutte le caratteristiche per essere un giocatore di Serie A. Deve un po' curare l'aspetto mentale e se fa lo sforzo di concentrarsi e curare l’aspetto mentale diventerà un grandissimo giocatore. A me piacerebbe poterlo schierare in C però la troverei una cosa ingiusta rispetto alla sua carriera. Deve potersi esprimere a pieno, è un giocatore molto forte che anche qui viene scoperto dal nostro lavoro dirigenziale di staff che ha portato Mota Carvalho, Zaniolo, Koutsoupias e Keita. Giocatori attraverso i quali l’Entella si è fatta una reputazione".

TMW - Ci sono giovani che possono fare il salto in prima squadra per affrontare un campionato difficile come la C?
"Discuteremo naturalmente con il ds Superbi e con Volpe ma il presidente si prende una licenza e dice quello che pensa. Io dico di sì. Ci sono giocatori che hanno esordito in B con noi che sono prontissimi per fare i giocatori di Serie C e mi piacerebbe poter dar loro la continuità di impiego per farli crescere ulteriormente perchè credo che possano far bene in Serie C".

Come mai si è persa quest'anima dell'Entella?
"Ci siamo imborghesiti. Invece di avere la bava alla bocca e vedere il calcio professionistico come un sogno ci siamo seduti sugli allori. Tenere alta la tensione a Chiavari è difficile. Però ci siamo imborghesiti e non bisogna farlo nel calcio. Bisogna essere una squadra operaia".

Avete in programma di incontrare i tifosi?
"Come abbiamo detto speriamo di rivedere la Sud piena, entusiasta e motivata a sostenere la squadra. Abbiamo sempre dialogato con i tifosi e non significa non avere le proprie idee. Io ho creato un gruppo dirigente capace, competente, di fiducia e leali nei confronti dell'Entella. La squadra mia l’ho scelta da un criterio mio giusto, di partire dalle caratteristiche degli uomini anche perchè i risultati sono dalla parte del gruppo dirigente".

C'è allo studio della società una strategia che possa fidelizzare i tifosi?
"Il tema è lì. Il calcio è uno spettacolo e la prima cosa per riportare pubblico allo stadio è quello di fare spettacolo, giocare bene e dare emozioni. Quello è compito nostro, di chi produce calcio ma devo dirti che la mia delusione è stata quando abbiamo fatto un grande calcio il pubblico latitava. Abbiamo fatto il soldout solo in occasione dei derby con lo Spezia perchè venivano tanti tifosi aquilotti. Probabilmente c’è stata una frattura. Perchè se tu guardi le foto del Comunale degli anni 60 era pieno. C’è stato un momento di frattura in cui il calcio a Chiavari è sparito. Abbiamo portato spesso calciatori nostri a parlare nelle scuole perchè bisogna ricostruire quella affezione lì. Se non si riaccendono le emozioni e i sentimenti nei confronti dei colori sociali, poi il pubblico latita. I chiavaresi sono strani perchè tutti sono interessati all’Entella e io dico a tutti quelli che mi fermano di venire allo stadio. Dobbiamo vedere anche il piano di marketing che ci permetta di costruire un nocciolo duro di tifosi. L'anno scorso prima della pandemia, vedere la Sud stringersi era triste e non riusciamo a capire il perchè. Sarebbe interessante un confronto con gli operatori della comunicazione che sono a contatto col pubblico".

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