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L'ex Floriano: "Annata complicata, ma spero che Palermo e Bari si giochino la A"

L'ex Floriano: "Annata complicata, ma spero che Palermo e Bari si giochino la A"
Oggi alle 09:34Serie B
di Claudia Marrone

Una piazza di cui è ex, e un'accoglienza che ha fatto capire il forte legame che ancora c'è tra il Palermo e Roberto Floriano, ex calciatore rosanero e ora attuale Direttore Sportivo del Caravaggio in Serie D: una vista al centro sportivo dei siciliani, documentata direttamente dal club attraverso i propri canali social, e uno sguardo sempre attento a quello che è il panorama calcistico a 360°.
Proprio l'attuale dirigente dei lombari ha parlato in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.

Una stagione tra alti e bassi quella del Palermo, dove Dionisi è sempre apparso come il capro espiatorio. Come si spiega l'annata dei rosanero?
"Quando si hanno tante pretese, frutto di una notevole campagna acquisti che ha richiesto esborsi economici notevoli, ai primi risultati non positivi l'aria si fa subito pesante, e diventa un po' difficile la gestione del momento di down. Non solo, in momenti clou ci sono stati tanti infortuni ed è mancata la continuità: il Palermo ha centrato tante belle vittorie ma anche delle sconfitte che hanno portato lontano dai vertici, con conseguente calo di entusiasmo che ha amplificato le normali problematiche. Spero però che il Palermo, così come il Bari, arrivi ai playoff per giocarsi fino in fondo la Serie A, che meritano entrambe".

A proposito del Bari, sembra che da dopo la finale playoff persa contro il Cagliari non si sia più rialzato.
"I galletti lo scorso anno si sono salvati ai playout, arrivavano quindi da stagione difficile e anche se quest'anno non hanno mai vissuto il pericolo della retrocessione hanno disputato un torneo che non ha soddisfatto la piazza: è stata una stagione migliore dell'anno scorso, ma dai pugliesi ci si aspetta sempre qualcosa in più. Poi l'ambiente teso non aiuta, le dinamiche complicate non rendono semplice neppure la gestione ordinaria".

Altra sua squadra da ex, il Pisa. Che invece ha centrato la Serie A dopo 34 anni.
"Il Pisa ha lavorato molto bene negli anni, e anche nelle difficoltà, ma ha una presidenza e una società importante che hanno fatto la differenza. La Serie A è stata meritata, i grandi complimenti vanno fatti a mister Inzaghi e alla squadra, ma non da meno è la tifoseria: ho ancora in mente il settore ospiti nella recente gara con la Reggiana, un muro nerazzurro. È molto emozionante, anche solo a vederlo dalla tv".

Veniamo adesso al suo personale. Prima annata nella veste di Ds, che bilancio traccia?
"È stata un'annata che mi ha dato grande esperienza, ho capito meglio le dinamiche fuori dal campo e come gestirle, soprattutto nei tre mesi della scorsa estate, che sono stati molto intensi, perché dovevamo strutturare una stagione: c'è stato e c'è tuttora un continuo lavoro di aggiornamento e ricerca, soprattutto perché abbiamo un budget tra i più bassi della categoria. Abbiamo allestito una squadra giovane, la più giovane del Girone, che è stato molto complicato anche a livello logistico, considerando che siamo stati inseriti nel girone delle formazioni venete. Abbiamo anche fatto quattro trasferte partendo il giorno prima, cosa non consueta per la Serie D".

Adesso vi attendono però i playout. Il girone di andata lasciava però presagire ben altro: cosa è poi successo?
"La stagione è partita con grande entusiasmo, abbiamo fatto 28 punti all'andata poi, come è normale che sia, ci sono stati cali fisiologici, infortuni e altre dinamiche che hanno appiattito un po' l'ambiente: chiaramente i giovani vivono e reagiscono in modo diverso a questi momenti, e abbiamo risentito di tutto il pessimismo che ci circondava. Sul mercato, poi, non ci sono stati ricambi, e le difficoltà sono state palesi, ma è normale nel percorso di una squadra giovane. A ogni modo, non deve essere questo un alibi, c'è una categoria da mantenere e siamo pronti".

Come avete vissuto lo slittamento della data degli spareggi?
"Non benissimo, avremmo preferito giocare subito, e credo sia assurdo che una gara che si doveva giocare il 29 gennaio ha adesso delle ripercussioni, si rischia di alterare troppo la stagione. La burocrazia dovrebbe essere più celere. Ma non abbiamo potuto far altro che prendere atto del tutto, anche se i cambi di programma, come dicevo prima, su un gruppo giovanissimo, possono avere ripercussioni differenti. Va gestito tutto in maniera diversa, ma ribadisco: nessun alibi, siamo pronti".

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