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Portanova 2.0! Né santo, né criminale: per la Reggiana ora è solo un calciatore

Portanova 2.0! Né santo, né criminale: per la Reggiana ora è solo un calciatore
© foto di Uff. Stampa Reggiana Calcio
lunedì 7 agosto 2023, 10:49Serie B
di Claudia Marrone

Era il 6 dicembre 2022, il Genoa era prossimo alla sfida contro il SudTirol valevole per la stagione di Serie B 2022-23, quella gara che avrebbe segnato poi l'esordio di mister Alberto Gilardino sulla panchina ligure. Ma quel che attira l'attenzione è quanto accade nella lista dei convocati: Manolo Portanova, ovviamente tra i presenti, viene poi tolto dagli stessi, a seguito della comunicazione, da parte del Tribunale di Siena, della condanna in primo grado a 6 anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo. Presunto fatto risalente alla notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, nel centro storico della città toscana.
Una situazione che con il calcio non ha ovviamente niente a che fare, ma vede il centrocampista sostanzialmente ai margini del Genoa: pur allenandosi regolarmente con il gruppo e non venendo mai messo fuori rosa, non viene più convocato. Per l'intera stagione, dove salta anche il trasferimento al Bari nella finestra invernale di calciomercato.

E proprio in quel frangente il nome del classe 2000 torna alla ribalta, perché pare che siano i tifosi del Bari a obbligare la società a non tesserarlo, in virtù di quanto gli viene contestato dalla legge. Cambia invece il mercato estivo, perché, lo scorso 18 luglio passa alla Reggiana, che dopo un corteggiamento insistente strappa il giocatore al Genoa - seppur in prestito secco - ma anche alla concorrenza di due squadre di Ligue 1 e di Serie A turca; importanti situazioni estere, quelle presentate, che Portanova rifiuta soprattutto perché non vuol dare l'idea di scappare da quello che, nei prossimi mesi lo attende. Il processo di appello, dove è convinto di potersi dimostrare innocente, con, come dichiarato dal suo avvocato Gabriele Bordoni, "prove inedite o che non sono state minimamente prese in considerazione dal giudice di primo grado"; ci sono infatti almeno cinque punti sui quali la difesa affronterà questo secondo step giudiziario (QUI maggiori dettagli), ma la sentenza di primo grado potrebbe addirittura risultare nulla perché il Giudice non ha motivato la stessa.

A ogni modo, non è solo questa la battaglia che Portanova si trova a combattere. La tifoseria della Reggiana sembra un po' divisa, ma molto meno di quanto viene riportato (il PD e la Cgil di Reggio parlano di "scelta poco opportuna", una professoressa chiede come poter restituire l'abbonamento sottoscritto, gli ultras si schierano invece a suo favore con uno striscione molto eloquente "Nella vita come allo stadio fino al terzo grado nessuno è condannato"), con il CONI scatta invece un vero e proprio contenzioso: l’organo che tutela l’etica sportiva deve esprimersi per il suo tesseramento dopo un ricorso della Procura Federale dato dalla vicenda privata del centrocampista.

La settimana che si è conclusa ieri è stata quella spartiacque. Sul contenzioso contro il CONI, che vede il giocatore assistito dall'avvocato Flavia Tortorella, c'era massima serenità, e infatti il 1° agosto arriva il via libera per il suo ritorno in campo (il Tribunale Federale Nazionale ha dichiarato il difetto di giurisdizione in merito), il 6 la Reggiana è chiamata al Turno Preliminare di Coppa Italia contro il Pescara. Il giorno che può segnare la seconda vita di Portanova, che probabilmente deve combattere con emozioni, giudizi sommari che arrivano dagli spalti, con il non giocare dallo scorso 4 dicembre.
Gli emiliani vincono 6-2, e da parte del centrocampista arriva la risposta: grandi giocate e una doppietta.

"Lo ritengo un buon calciatore e una buona opportunità per il club. Il mio pensiero personale è che lui non sia un santo o criminale, io non ho alcun elemento per dirlo ma credo che debbano essere i giudici ad esprimere il loro pensiero e un verdetto. Quando si saranno espressi in maniera definitiva, il mio pensiero sarà quello dei giudici. Per me, e per la Reggiana, ora lui è un calciatore": queste le recenti parole del Ds granata Roberto Goretti. Che forse dovrebbero essere quelle di tutti.

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