Arzignano, Chiarello: "Giocare col mercato aperto è imbarazzante. Andrebbe chiuso prima"


Intervenuto nel corso della trasmissione A Tutta C, in onda sulle frequenze di TMW Radio, il centrocampista Riccardo Chiarello ha parlato della sua nuova avventura all’Arzignano Valchiampo dove aveva giocato già 10 anni fa in Serie D: “È stato un impatto molto positivo e anche molto particolare perché io sono nativo di Arzignano. Questa è casa mia. Avevo giocato all'Arzignano in Serie D dieci anni fa esatti. Nell'ultimo anno e mezzo, a parte la parentesi di Campobasso dove sono stato veramente bene, avevo giocato un po' meno. Non ho esitato appena è arrivata la proposta e ho accettato subito con un gran entusiasmo e grande voglia di ritrovare la continuità”.
E c'è anche un grandissimo senso di responsabilità, no? Giocare per la squadra della propria città è forse un po' diverso
“Sì, assolutamente. Quando sai che vengono i tuoi amici allo stadio, le persone che frequenti da quando sei nato, senti un senso di responsabilità diverso. Ma non è un peso, è una responsabilità che ovunque sia andato mi sono sempre assunto con grande gioia. Sono a casa mia, ma non è cambiato niente rispetto al percorso che ho sempre affrontato nella mia carriera”.
Tornando al campo, dopo il ritiro avete centrato subito due vittorie importanti: una contro l'Union Brescia, candidata per la vittoria finale, e una contro la Virtus Verona, avversaria per i play off
“Noi parliamo quotidianamente di stare assolutamente coi piedi per terra. Il nostro obiettivo unico è la salvezza. Siamo partiti bene, ho trovato un ambiente dove si lavora veramente bene e in modo molto applicato. Queste due vittorie non arrivano per caso, c'è un gruppo di ragazzi che sanno quello che fanno. La richiesta del mister è di essere solidi e in questa partenza lo siamo stati”.
Come si vive il giocare i primi impegni ufficiali con il calciomercato ancora aperto? È destabilizzante?
“Per me giocare a mercato aperto è veramente imbarazzante. Si creano situazioni deleterie per i giocatori, le società e i tifosi. Secondo me, quando comincia il campionato dovrebbe essere tutto chiuso. Dovrebbero esserci gli organici al completo e tutti concentrati sul risultato della domenica. Per me dovrebbe essere una decisione da prendere al più presto, iniziare il campionato a mercato chiuso”.
Vi state già preparando per la prossima partita contro il Vicenza?
“Assolutamente sì. Noi abbiamo avuto la fortuna che la società ha lavorato in tempi celeri, eravamo già quasi al completo a ritiro. Ci prepariamo al meglio per domenica, è una partita incredibile da giocare, un derby molto importante. Andiamo lì con grande umiltà ma con la consapevolezza di avere le carte in regola per metterli in difficoltà. Fare 3 punti a Vicenza è un sogno, ma bisogna lavorare in settimana per arrivarci nella migliore condizione”.
Ha citato il direttore Serafini, a cui voglio fare i complimenti. Conduce molto bene il mercato dell'Arzignano, che forse non è considerata una società "grande", ma credo che questi termini stiano cambiando
“Conosco il direttore Serafini da una vita, lo stimo molto. È uno dei pochi direttori che guarda ancora veramente le partite, anche nelle categorie inferiori. Ha una cultura del lavoro importante, è un almanacco vivente. La Serie C è una categoria dove la fame e le motivazioni contano più della figurina del giocatore. Qui tutti possono battere tutti. Arzignano è un ambiente di grandi lavoratori, fondato sulla cultura del lavoro. Penso che per il direttore sia meglio vedere una partita in più che fare un'intervista in più. Lavora sempre sotto traccia e penso sia anche di suo interesse stare un po' in disparte per concentrarsi al meglio sul suo lavoro".
