Dolomiti Bellunesi, preso il portiere Zecchin: "Aspettato un'occasione di questo tipo"

La Dolomiti Bellunesi dà il benvenuto ad Alberto Zecchin: l’estremo difensore andrà ad arricchire la rosa a disposizione di mister Zanini e del suo staff. Nato a Camposampiero (Padova) il 7 gennaio 2003, è cresciuto passo dopo passo nel panorama dilettantistico, fino a guadagnarsi la chiamata tra i professionisti.
PERCORSO – Una volta concluso l’intero percorso nel settore giovanile del Vicenza, fino all’approdo con la prima squadra di Serie B, ha debuttato nel calcio dei “grandi” all’interno della stagione 2021-2022, quando ha difeso i pali del Cartigliano, in D. In seguito ha vestito le casacche di Clodiense e Montecchio Maggiore, sempre in quarta serie, mentre nel mezzo ha conosciuto la parentesi alla Virtus Verona.
ESPLOSIVO – Alto 197 centimetri per 90 chilogrammi, Zecchin si descrive come un portiere “esplosivo”, con una particolare propensione alle uscite alte: «Posso sfruttare la mia fisicità, ma lavoro ogni giorno per migliorare. Fuori dal campo? Ho una vita quasi militaresca – sorride –: curo molto la palestra, l’alimentazione e la preparazione atletica». La chiamata della Dolomiti Bellunesi è stata accolta senza esitazioni: «Nel momento in cui mi ha contattato la dirigenza, ho accettato subito. Conoscevo gli obiettivi della società e sono convinto di poter dare il mio contributo». Zecchin è pronto a infilare i guantoni, in coda a un’estate nel segno dell’attesa: «Speravo in un’occasione di questo tipo e sono felice sia arrivata».
RISCATTO – Rispetto agli obiettivi stagionali, il nuovo portiere è chiaro: «Prima di tutto, mantenere la categoria e salvarci il prima possibile. Poi, a livello personale, mi auguro di totalizzare minuti e presenze, anche per una sorta di riscatto, visto che le ultime stagioni non sono andate come speravo». Con l’arrivo di Zecchin, la Dolomiti Bellunesi aggiunge quindi un ulteriore e prezioso tassello all’organico: il ventiduenne portiere di origine padovana affiancherà i pari ruolo Lorenzo Abati e Leonardo Consiglio, oltre al giovane Diego Guolla.
