Giana Erminio, Perico: "Possiamo colmare il gap per la salvezza diretta: ci crediamo"

Tra ufficio e campo, senza trascurare la famiglia: giornate intense quelle del difensore della Giana Erminio Simone Perico. Perché il classe '89, tra i migliori elementi del sodalizio biancazzurro, si divide tra il club di Gorgonzola e lo studio di amministrazione condominiale dove lavora al mattino: la laurea in Economia, del resto, andava fatta fruttare. I numeri, in fin dei conti, sono solo quelli della classifica.
E proprio Perico si è raccontato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com.
Una stagione forse finora in chiaroscuro, segnata dal Covid-19 e altri cambiamenti: che bilancio tracci del percorso della Giana?
"E' vero, è stata una stagione di alti e bassi, nella quale siamo stati colpiti anche dal virus, avevamo un gruppo nuovo e c'è stato un cambio in panchina: tutti fattori che incidono in un campionato. Però ci stiamo riprendendo, a livello di punti non abbiamo raccolto molto ma siamo una squadra che combatte, più compatta e consapevole dei propri mezzi: le prestazioni non sono mancate. La vittoria con il Livorno, poi, ci ha dato morale, adesso serve fare un filotto di partite per arrivare quanto prima alla salvezza".
Salvezza senza playout?
"Si, l'obiettivo è quello, anche perché mancano ancora nove gare al termine della stagione e in più noi abbiamo il match contro la Pro Sesto da recuperare: 10 partite cambiano un campionato".
Accennavi ai recuperi: come è scendere in campo non avendo mai la chiara visione di quella che è la classifica?
"Per noi, sotto alcuni aspetti, è meglio, uno stimo in più a dare ancora di più di quello che stiamo dando: avendo la partita in meno sappiamo che possiamo accorciare il gap con la salvezza diretta, e non è poco".
Dover convivere invece con il Covid-19, e avendo quindi una percentuale di rischio in campo, come cambia gli equilibri?
"E' un anno sicuramente molto particolare, la vita è stata stravolta dalla pandemia, e ovviamente anche il calcio: fa strano aver sempre certi tipi di controlli, non vedere gente allo stadio, dover stare nello spogliatoio con le mascherine... i sacrifici ci sono, ma come in ogni ambito. Si deve solo cercare di portare avanti il lavoro, prestando la massima attenzione, perché è già un buon segnale il fatto che non ci sia stato uno stop come lo scorso anno. La vedo dura, ma spero in una soluzione abbastanza imminente".
Tu per altro lavori anche in uno studio amministrativo: perché questa scelta?
"Collaboro con lo studio già da due o tre anni, sto cercando di vedere il futuro anche da un altro punto di vista... non sono più giovane! (ride, ndr) A parte gli scherzi, fisicamente e mentalmente sto bene, e voglio continuare ancora per un po' di anni nel calcio professionistico, ma ho una laurea in Economia da poter far valere, voglio evitare un domani di trovarmi senza niente in mano. E visto che ho la possibilità da parecchi anni di giocare vicino casa, ho colto questa opportunità".
A proposito di età: come sta cambiando il calcio con tutte le regole sui giovani?
"Alla Giana siamo un giusto mix, il gruppo storico è sempre stato confermato ma adesso siamo tutti intorno ai 30/32 anni. Credo però che certe normative siano per i giovani una grande opportunità, da sfruttare al meglio. Per quando poi comunque in allenamento, under od over non importa, si deve dare tutti il massimo, per cercare poi di conquistare il posto da titolare e fare bene la domenica".
