FOCUS TMW - Serie C, la top 11 dei playoff: Lepore uomo copertina, capolavoro Foschi
Sudtirol, FeralpiSalò, ora il Lecco. I playoff versione 2022-23 si chiudono con l'impresa della formazione di Foschi e con un'altra bellissima favola che solo il calcio sa regalare. Ci si aspettava il blitz delle blasonate Crotone, Pescara, Entella, Cesena e Vicenza, ma non sbaglia chi afferma che la big che non va in B direttamente rischia poi di essere di passaggio negli spareggi. Onore e merito ai nerazzurri, infallibili in trasferta e spinti da un pubblico che non sarà numerosissimo, ma che ora si gode la festa. A conferma del fatto che la storia e il palmares non scendono in campo e che, in gare secche, può accadere di tutto. Ancor di più se ti trascina un eterno ragazzino come Lepore. Un plauso anche al Foggia, laddove però 4 cambi di allenatore e qualche battuta d'arresto casalinga non hanno permesso di coronare un grande sogno. Riflessione finale: 2 promosse su 4 arrivano dal girone A. Ma non si era detto fosse il più debole?
Ecco la formazione ideale scelta dalla nostra redazione, schierata con il 3-5-2.
Melgrati (Lecco): i suoi guantoni sulla storica promozione in serie B. Soprattutto nelle gare in trasferta ha sempre mostrato di avere la personalità giusta per abbassare la saracinesca e respingere al mittente gli attacchi di avversari solo teoricamente più accreditate. E il miracolo in finale su Schenetti è stato determinante per non andare sotto di due reti e creare i presupposti per la rimonta.
Celjak (Lecco): una garanzia per la categoria, la sua spinta costante sulla corsia di competenza è stata determinante e ha permesso ai nerazzurri di assumere sempre un atteggiamento propositivo. Uomo copertina anche per aver partecipato con successo e personalità alla lotteria dei rigori in quel di Cesena.
Prestia (Cesena): il gol al Lecco dava la sensazione di aver chiuso anticipatamente i giochi, poi i ragazzi di Foschi hanno ribaltato tutto nella sfida di ritorno. Nulla cancella le sue prestazioni di grande autorevolezza al centro di una difesa capace di non subire alcun gol nei 180 minuti contro una corazzata come il Vicenza.
Leo (Foggia): calciatore davvero di livello, anche in finale ci ha messo lo zampino sfornando l'assist decisivo per Bjarkason. 21 anni e personalità da veterano, trattenerlo sarà una delle missioni della dirigenza in vista della stagione 2023-24.
Lepore (Lecco): è l'emblema della squadra, il trascinatore dei nerazzurri, l'eterno ragazzino che a 37 anni decide di vincere un campionato a Lecco e di segnare tre reti nelle due finali playoff. Contro il Foggia, da ex Lecce. Un sapore speciale. Chapeau!
Bjarkason (Foggia): sarà ricordato come l'autore del gol dell'illusione, tra l'altro esteticamente molto bello. Stop elegante, dribbling nello stretto tra due avversari e pallone alle spalle di Melgrati. I suoi inserimenti dalle retrovie si sono rivelati un'arma in più per Delio Rossi.
Burrai (Pordenone): il capitano, l'ultimo a mollare. Era pienamente consapevole che la società rischiasse di fallire pur con la promozione in B ma ha avuto il merito di caricarsi la squadra sulle spalle e di isolare soprattutto i più giovani da situazioni che potevano essere destabilizzanti. E il suo piede è sempre magico.
Schenetti (Foggia): giocatore di categoria superiore, l'uomo della provvidenza che spesso inventava la giocata giusta in zona Cesarini allontanando lo spettro dell'eliminazione. C'è tanto di suo se i rossoneri sono arrivati ad un passo dalla B.
Giudici (Lecco): portare in serie B il Lecco sa tanto di miracolo sportivo, merito anche a questo ragazzo che, a 31 anni, sogna ora di vivere la cadetteria da protagonista. Quantità e qualità, nei momenti di difficoltà era il primo a rincorrere l'avversario e a caricare i compagni. Leader.
Pinzauti (Lecco): la dedica al figlio nel post partita è da brividi. Il primo pensiero non può che andare agli affetti più cari quando scrivi una pagina di storia che resterà a vita impressa nel cuore dei tifosi ma di tutti gli appassionati di calcio. E quanto ha pesato la rete del momentaneo 1-1 nella bolgia dello Zaccheria...
Cuppone (Pescara): quando hai un maestro come Zeman in panchina, non puoi che trarne grosso giovamento. Fino a quando i biancazzurri sono rimasti in gioco è stato il vero trascinatore del reparto offensivo, bello il gol casalingo segnato contro il Foggia.
Luciano Foschi (Lecco): vittima sacrificale...a chi? Il suo Lecco vince con merito, mostrando organizzazione di gioco, coraggio, condizione fisica e consapevolezza dei propri mezzi. Fuori casa, in particolare, è riuscito a fare imprese incredibili su campi come quelli di Ancona, Pordenone, Cesena e Foggia che sarebbero stati ostili per tutti. Standing ovation.











