Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
TMW Radio

Rimini, D'Alesio: "La penalizzazione ci ha uniti. Sognamo di togliere quel meno"

Rimini, D'Alesio: "La penalizzazione ci ha uniti. Sognamo di togliere quel meno"TUTTO mercato WEB
Luca Bargellini
Oggi alle 18:19Serie C
Luca Bargellini
Ascolta il podcast
TMW Radio / A Tutta C
00:00
/
00:00

Ospite dei microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione A Tutta C, il tecnico del Rimini Filippo D'Alesio ha raccontato dall’interno la difficile stagione del club romagnolo, che nonostante la penalizzazione di 12 punti continua a lottare per la salvezza.

Mister, la penalizzazione e tutto ciò che avete vissuto in estate sembrano, paradossalmente, avervi uniti e caricati. Nonostante il ko con la Juventus Next Gen siete ancora a soli cinque punti dal penultimo posto, che significherebbe playout.
"Siamo stati bravi a lasciare fuori la situazione extracalcistica. Ci siamo chiusi nello spogliatoio, abbiamo fatto un patto e una promessa: lavorare ogni giorno l’uno per l’altro, cercando di trarre qualcosa di positivo da questo momento. Vogliamo dimostrare i nostri valori umani e calcistici, dare una speranza alla città e a una piazza che ho imparato a conoscere. La nostra speranza è lottare fino alla fine per questo popolo".

In momenti così complicati, si fa gruppo anche con la tifoseria. Sono arrivati nuovi giocatori a stagione in corso: un ulteriore fattore di difficoltà. Quanto è stato importante il supporto dei tifosi?
"Il rammarico più grande è aver, passatemi il termine, perso un po’ di tempo. Siamo diventati la squadra che siamo oggi solo dalla partita con la Ternana. Prima eravamo un gruppo diverso, e io non allenavo ancora questi ragazzi. Abbiamo dovuto lavorare in fretta non solo sull’aspetto fisico, ma anche sui principi di gioco, sulle relazioni, sulla conoscenza reciproca. Senza la disponibilità, lo spessore umano e calcistico e l’intelligenza tattica dei ragazzi non ce l’avremmo fatta. L’ambiente ci ha dato una grande spinta, e i ragazzi hanno risposto. Abbiamo già limato parte della penalizzazione, ma ora il sogno è togliere quel “meno”. Non nego che la sconfitta di ieri ci abbia lasciato amarezza: meritavamo punti, ma dobbiamo accettarlo e pensare alla prossima sfida, quella di Campobasso".

Contro il Campobasso, che non vince da tre giornate, potrebbe essere la gara giusta per riaccendere definitivamente la stagione?
"Sappiamo che per noi fare punti significa restare vivi: ci dà entusiasmo e speranza. Ogni partita deve essere un’opportunità per muovere la classifica. Se manteniamo l’atteggiamento, l’abnegazione e l’attenzione che stiamo dimostrando, possiamo giocarcela con tutti. Non lo dico con presunzione, ma con consapevolezza: non siamo stati inferiori a nessuno, neanche nelle sconfitte. Dobbiamo solo continuare a essere quelli che siamo".

A livello personale, come sta vivendo questa esperienza? È stato nominato allenatore, poi è arrivato Braglia, poi il suo ritorno in panchina. Cosa le sta lasciando questo percorso?
"Quando mi è stato detto che sarei stato io l’allenatore, è stata l’emozione più grande della mia vita. Ho sempre lavorato per conquistarmi un’opportunità, senza chiedere altro. Negli ultimi anni ho fatto il collaboratore, ma dentro di me ho sempre sentito di essere un allenatore. Quando quell’occasione mi è sfuggita, il contraccolpo è stato duro. Però non mi sono abbattuto: sapevo che sarebbe tornata, e infatti è arrivata presto. Ci ho messo rabbia, voglia di riscatto e la mia anima. Non sono un ex giocatore, sono giovane, e devo dimostrare ogni giorno il mio valore. Vivo questa esperienza come un’opportunità, come qualcosa di bello da cui imparare".

Un’ultima domanda sulla tecnologia: in Serie C è arrivato il FVS (Field View System). Come lo giudica? Cosa funziona e cosa no?
"Come tutte le novità, anche la tecnologia ha aspetti positivi e negativi. Aiuta perché introduce un certo grado di oggettività nelle situazioni dubbie, ma resta comunque la soggettività della decisione arbitrale. Alcuni episodi vengono interpretati in modo diverso, e questo a volte crea confusione. Servirebbe una linea più uniforme. Però è una fase di sperimentazione, e va accettata. L’importante è riconoscere lo sforzo che si sta facendo per garantire maggiore equità".

Primo piano
TMW Radio Sport
Serie A
Serie B
Serie C
Calcio femminile