Ventidue panchine in 14 mesi: una sola vittoria e tre esoneri. Mister Pazienza, che succede?
Era l'estate del 2002, e mister Michele Pazienza approdava sulla panchina dell'Audace Cerignola, in Serie D: due anni di lavoro con i pugliesi, ed ecco la promozione in Serie C, categoria che a Cerignola mancava da più di 85 anni. Poi, in immediato, i playoff di terza serie, dove i gialloblù arrivano persino al Primo Turno della Fase Nazionale. Il massimo che si poteva fare? Un ciclo finito? Difficile dare una risposta, ma al termine della stagione 2022-2023 Pazienza decide di risolvere il contratto che lo legava al club. E, stando ai fatti, mai scelta fu più deleteria.
Certo, fatti alla mano, non era facile pronosticarlo allora. Ma dall'addio all'Audace Cerignola inizia un'avventura che si rivelerà piuttosto complessa per il trainer di San Severo. Che il 13 settembre 2023 approda all'Avellino, in sostituzione di Massimo Rastelli. Un'annata che sembra preludio di grandi cose, gli irpini termino la stagione al secondo posto e centrano la semifinale playoff, ma che invece è il principio del disastro. Il 22 settembre di un anno fa, infatti, dopo un avvio negativo, Pazienza è esonerato dai campani, ma il 5 febbraio del 2025, dopo aver risolto il proprio contratto con gli stessi, scegli di sposare il progetto del Benevento, che milita nel medesimo girone dei lupi. I sanniti sono quarti a -2 dalla vetta, ma con Pazienza niente cambia, o meglio cambia ma in peggio: e così, dopo quattro pareggi e una sconfitta, il 10 marzo, viene esonerato.
Per cronaca, nell'anno in cui l'Avellino, affidatosi poi a Raffaele Biancolino, centra la Serie B da prima classificata nel proprio raggruppamento.
La Torres sceglie però di dargli fiducia, e così il 17 giugno lo ufficializza come nuovo tecnico rossoblù; dopo 12 giornate, il ruolino di marcia parla di una vittoria, quattro pareggi e sette sconfitte, che valgono solo 7 punti. Tradotto, penultimo posto in classifica, ed esonero, nella giornata di ieri. Il terzo in 14 mesi, che hanno visto l'allenatore per ben 22 volte in panchina, con una sola vittoria all'attivo, quella di questa stagione contro il Pontedera.
I numeri parlano chiaro, più difficile è capire da cosa questi numeri provengano.











