...con Marco Fossati

Se glielo avessero detto qualche settimana fa non ci avrebbe creduto. Marco Fossati sembrava destinato a rimanere al Monza, uomo spogliatoio importante in campo e fuori, gli ultimi giorni di mercato è stato escluso dalla lista del Monza per fare posto a Diaw. E così ha sposato il progetto dell’Hajduk Spalato nel pieno lockdown della Croazia. “È stato un trasferimento inaspettato. Ma quando il Monza ha fatto la scelta mi sono ritrovato a dover trovare una sistemazione. Rimanere fermi non è mai la cosa migliore per un calciatore così ho cercato la soluzione migliore per le mie caratteristiche”, spiega il centrocampista scuola Milan a TuttoMercatoWeb.
Lingua e abitudini all’inizio rappresentano un problema?
“Parlo inglese, mi faccio capire. Magari imparerò il croato. Però la vita di un calciatore è un po’ la solita routine. E poi qui è chiuso, anche i ristoranti a pranzo. Ma magari tra una settimana riaprirà qualcosa”.
Come è nato il trasferimento?
“Il direttore sportivo ha contattato il mister dell’Hajduk che mi conosce come calciatore e sa che posso fare al caso suo. Così siamo riusciti a definire il trasferimento”.
È una bella vetrina.
“È un’occasione fantastica, che arriva nel momento migliore per me. L’Hajduk è un grande club, il più importante in Croazia. C’è una gestione da top club. Ho in testa soltanto di far bene. Poi il calcio può aprirti nuovi scenari, voglio solo pensare a far bene. Nei prossimi mesi vedremo...”
Che Monza lascia?
“Un Monza forte che ha raggiunto una consapevolezza importante. La squadra è cresciuta molto, penso di aver dato un aiuto anch’io. Riuscirà a vincere il campionato”.
È una B grandi firme e grandi investimenti...
“È una grande vetrina, non è più considerata una seconda scelta. Basta vedere chi ha preso il Monza. Ci sono tante squadre forti”.
E in A chi vincerà il campionato?
“Il Milan sta facendo molto bene, ha continuità. Sono contento che finalmente anche la Serie A sia tornata competitiva. Dopo tanti anni che vince la Juve sarebbe bello se ci fosse una novità”.
