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Bruno: "Un’altra stagione deludente del Torino e il mercato sarà di una mediocrità assoluta"

Bruno: "Un’altra stagione deludente del Torino e il mercato sarà di una mediocrità assoluta"TUTTO mercato WEB
Pasquale Bruno
domenica 1 giugno 2025, 09:57Altre Notizie
di Elena Rossin
fonte Torinogranata.it

Pasquale Bruno è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Bruno ha giocato nel Torino dal 1990 al ’93 vincendo la Coppa Italia e divenendo idolo dei tifosi, pur provenendo dalla Juventus, per la sua grinta, che incarnava perfettamente lo spirito Toro, e per l’attaccamento alla maglia che ha tutt’ora.

Come giudica la stagione del Torino che si è appena conclusa?
“Solita stagione deludente, triste, inutile, sono quelle stagioni inutili che non ti danno niente, in Coppa Italia siamo usciti ai sedicesimi con l'Empoli, in campionato siamo arrivati all’undicesimo posto … e poi leggi certi articoli e dici vabbè dai o dichiarazioni che parlano di un campionato positivo e che solo il finale è stato deludente … ti senti pure preso in giro. Campionato positivo per cosa? Contenti loro”.

In questo caso quindi contenti loro, ma non contenti tutti.
“Esatto”.

E delle dure dichiarazioni del presidente Cairo nei confronti dell’allenatore Vanoli, individuato come unico colpevole del deludente finale di stagione, cosa pensa?
“Un teatrino, una scena da teatro di bassa lega. Una tristezza. Non so se Vanoli resterà, ma se io fossi in lui mi dimetterei per dignità, tanto un’altra squadra la trova senza problemi, essendo un buon allenatore e lo ha dimostrato anche al Torino. Mi sembra infatti che abbia già delle offerte. E poi se restasse rischierebbe di essere esonerato alle prime difficoltà della prossima stagione, credo che il rapporto fra lui e Cairo sia definitivamente compromesso.
Purtroppo a certi teatrini siamo abituati e meno male che la nostra storia è forte, è leggendaria e resiste anche a questo. L'importante è non mollare e far capire a Cairo che deve andare via, che deve vendere il Toro. Se molliamo non siamo degni di rappresentare il Grande Torino, gente che ha dato la vita per questa leggendaria maglia”.

Si aspetta qualche cosa dal mercato estivo?
“No, mi aspetto solo giocatori di una mediocrità assoluta. Però, come ha detto Cairo, torneranno Schuurs e Zapata. E allora io dico bene allora torneremo anch'io, Policano e Annoni, peccato per Pulici e Graziani che hanno qualche annetto in più, ma per la panchina possono andare bene e qualche spezzone di partita lo possono giocare alla grande. Ma siamo seri, per favore dai. Come si fa a dire che i due rinforzi saranno Zapata e Schuurs, con tutto il rispetto per loro ci mancherebbe. Però arrivano entrambi da infortuni gravi e uno ha 34 anni e l’altro non gioca dalla fine di ottobre del 2023. Personalmente auguro davvero a Zapata e Schuurs di tornare quelli di prima e anzi di essere ancora più forti, ma un presidente non può dire certe cose, siamo seri, sono battute veramente infelici. Ma da uno che fa certi balletti al suo compleanno o tante altre cose non mi aspetto niente, meglio lasciar stare. Come ho detto l’importante è non mollare. Io un’idea ce l’ho: i tifosi non devono fare l’abbonamento, esattamente come si fa con la tv a pagamento che se non trasmette cose che piacciono non ci si abbona più. Non si deve continuare a guardare certe partite, meglio cambiare canale. Bisogna aspettare e vedere che squadra costruiranno Cairo e Vagnati. In questi anni hanno speso anche male i soldi: 7-8 milioni per Coco, Pedersen che è scattato l’obbligo di riscatto, per fortuna Sosa era in prestito secco. Se vendi i migliori e prendi giocatori così poi è normale che non vai oltre l’undicesimo posto. Speriamo che questo teatrino finisca quanto prima, veramente. Siamo immuni a tutto, ma speriamo di reagire. Dai la forza ce l’abbiamo ancora. La gente ormai non ne può più e lo esprime in tutti i modi basta vedere al Giro d’Italia i tantissimi striscioni apparsi ovunque che chiedevano a Cairo di vendere il Toro e andarsene. Ma poi quello che non capisco, ormai è una persona odiata da tutti e continua a restare. Certo c’è qualcuno che teme che se va via lui potrebbe arrivarne uno anche peggio, ma è un ragionamento che non comprendo. Non mi stanco di ripeterlo: l'importante è non mollare perché se lo facciamo non siamo degni rappresentanti di questa leggendaria squadra, di quelle persone, Ferrini, Meroni, i giocatori del Grande Torino che hanno rappresentato il Toro vero. Sta a tutti noi dimostrare che meritiamo di rappresentare questa leggendaria squadra, maglia e storia”.

Parla di storia, quindi anche lei è per portare il Museo del Toro al Filadelfia?
“Assolutamente, è il minimo che possiamo fare. Dovrebbe essere la norma, invece con questa società anche il Museo è un problema”.

A tal proposito fra pochi giorni la rivedremo indossare nuovamente la maglia granata proprio per questo scopo. Ce ne vuole parlare?
“Certamente, anzi colgo l’occasione per fare un appello a tutti i tifosi del Toro venerdì 6 venite al Filadelfia alle 20,15 c’è “La Partita della Leggenda 2025” è un’occasione per rivederci e soprattutto, con i fondi che si raccoglieranno grazie i biglietti, per portare il Museo del Toro al Filadelfia, luogo naturale dove deve stare. Tutte le società del mondo hanno il proprio museo nello stadio dove giocano,mentre solo noi lo abbiamo ed è addirittura in un Comune vicino neppure in città. E’ una cosa incredibile per la squadra più leggendaria del mondo. E' veramente imbarazzante dover giocare queste partite per racimolare qualche soldo per portare la nostra storia nella sua casa. Dovrebbe pensarci la società, ma sappiamo tutti che non lo fa. Io con gli ex giocatori, che hanno indossato questa maglia leggendaria da quelli dello scudetto a chi era a Amsterdam nella finale di Coppa Uefa e poi come me ha vinto la Coppa Italia e tanti altri, e gli artisti e amici granata, di cui sono l’allenatore, siamo orgogliosi di poter contribuire disputando questa partita, come già abbiamo fatto l’anno scorso. Ora però anche voi tifosi dovete darci una mano e venire venerdì 6 al Fila, io vi aspetto. Facciamo vedere alla società che il Toro siamo noi come è accaduto con la Marcia del 4 maggio. Il Museo del Toro non può stare fuori città, ma deve stare al mitico Filadelfia”.

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