Iachini ricorda il suo calvario: “Tosse e dolori, io positivo al Covid per sessantaquattro giorni”

Sessantaquattro giorni a casa, con tosse, febbre e dolori. Sessantaquattro. Nei primi giorni di lockdown del 2020. “E senza neanche poter fare un tampone”, racconta Beppe Iachini nel libro edito da Amazon “Un calcio al Virus” di Alessio Alaimo disponibile da oggi. “Ero a Firenze, a casa, e non stavo bene. Dopo una settimana dalla chiusura del Paese erano emerse alcune positività nel gruppo squadra. E io mi sono ritrovato con febbre, tosse e dolori alle ossa senza sapere però se fosse influenza o Covid. Mi avevano detto - ricorda Iachini - di prendere la Tachipirina e le gocce per la tosse, ma i sintomi continuavano quotidianamente. Poi nei giorni a seguire facevo fatica a respirare. Alcuni della squadra e dello staff avevano fatto i tamponi ed erano risultati positivi. Io non sapevo cosa avessi. E sono andato avanti così per quarantacinque giorni. Facevo fatica a respirare, ad un certo ho aperto la finestra per provare a prendere aria. E a letto dovevo trovare la posizione migliore per dormire, mi mettevo a pancia in giù e così riuscivo a trovare un po’ di sollievo”. Dopo tempo la sentenza: positivo al Covid. “Mi hanno fatto il tampone dopo quarantacinque giorni e sono risultato positivo. Dopo dieci giorni dal primo, al secondo tampone ero ancora positivo. E poi, al sessantaquattresimo giorno mi sono sottoposto nuovamente al test e finalmente è arrivato il risultato sperato: negativo”. Durante la positività al Covid Iachini non ha fatto mancare il suo apporto alla squadra mantenendo il contatto telefonico con il gruppo.
All’interno del libro tante altre testimonianze del mondo del calcio, della scuola e della politica con i contributi - tra gli altri - di Bruno Alves, Mimmo Criscito del Genoa, Nello Musumeci, Vittorio Sgarbi, Clemente Mastella e Ignazio La Russa.
