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Farioli spiega l'addio all'Ajax. "Stessi obiettivi ma visioni diverse su come raggiungerli"

Farioli spiega l'addio all'Ajax. "Stessi obiettivi ma visioni diverse su come raggiungerli"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:12Calcio estero
di Michele Pavese

Chissà se la grandissima delusione per un titolo sfumato nel modo più beffardo e le lacrime versate ieri alla Johan Cruijff ArenA siano state in qualche modo determinanti. Una cosa è certa: Francesco Farioli ha deciso di lasciare l'Ajax all'indomani dell'ultima giornata di Eredivisie. Un annuncio a sorpresa, quello pubblicato poco fa dal club di Amsterdam. Farioli lascia dopo un'annata di grandi emozioni, in cui è riuscito a risollevare una squadra reduce da due stagioni difficilissime e a portarla a un passo dal trionfo. Un'illusione che si è spenta la settimana scorsa, al 99' del match contro il Groningen. L'Ajax ha sprecato un vantaggio di nove punti in poco più di un mese, permettendo al PSV Eindhoven di centrare una rimonta storica.

Dalle parole del tecnico italiano però non sembra trasparire alcuna delusione: "Il mio viaggio all'Ajax è iniziato quasi un anno fa, al De Toekomst, con l'obiettivo di riportare l'Ajax al suo posto. E si è concluso alla Johan Cruijff ArenA, riportando finalmente l'Ajax in Champions League, il palcoscenico più importante del calcio europeo. Volevamo portare nuova energia a tutta la comunità dell'Ajax, condividendo con il club, a tutti i livelli, un modo di lavorare e di pensare positivo. Essere il primo allenatore non olandese dell'Ajax dal 1998 e il primo italiano in assoluto del club è stato un assoluto privilegio: insieme al mio staff abbiamo accolto questa enorme sfida con rispetto, responsabilità, passione e determinazione. Guadagnarci il rispetto e il supporto dei tifosi dell'Ajax che abbiamo sentito per tutta la stagione ha significato molto per me e per il mio staff. Abbiamo vissuto momenti incredibili e indimenticabili tutti insieme: una stagione unica, intensa ed emozionante in cui abbiamo condiviso convinzione, grinta e orgoglio, raggiungendo finalmente il nostro obiettivo, portando a termine la nostra missione".

Il motivo della separazione è invece un altro: "Io e la dirigenza abbiamo gli stessi obiettivi per il futuro dell'Ajax, ma abbiamo visioni e tempi diversi su come dovremmo lavorare e operare per raggiungerli. Date queste differenze nei principi e nelle fondamenta del progetto, sento nel profondo del mio cuore che questo è il momento migliore per separarci".

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