Gerrard torna in Inghilterra. L'11 dicembre la sfida al Liverpool, con uno sguardo al futuro

Una vita in campo con un solo colore. Dici 'Steven Gerrard' e subito viene in mente il rosso del Liverpool, la Champions del 2005, le 710 presenze e le tante reti segnate nonostante il suo ruolo non fosse quello di attaccante. Separare il ragazzo di Whiston dal Merseyside non è stato facile; a 35 anni è volato negli USA per dipingere calcio con la maglia dei Los Angeles Galaxy, nonostante diverse offerte ricevute in Europa e in Premier League. Poi è tornato a casa, per cominciare la carriera da allenatore nel settore giovanile dei Reds. Un solo anno di apprendistato, quindi la chiamata dei Rangers, dove è riuscito a interrompere l'egemonia del Celtic dopo 10 anni vincendo un campionato con sei turni d'anticipo.
Sembrava un legame indissolubile ma il richiamo della sua Inghilterra è stato troppo forte. Oggi Gerrard lascia la Scozia e un club che lo ha amato tanto; un club a cui ha restituito la "giusta dimensione" dopo un decennio molto complicato e che lo ha ringraziato per l'incredibile lavoro svolto. Comincia quindi una nuova avventura, a Birmingham, con l'Aston Villa; l'esordio sarà domenica 20 novembre, contro il Brighton, ma l'attenzione è già rivolta a quello che succederà l'11 dicembre ad Anfield, quando il figlio prediletto tornerà a casa. E chissà che il futuro non sia già scritto: chi, meglio di lui, potrà raccogliere l'eredità di Jurgen Klopp?
