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TMW RADIO - Paolucci: "Dopo aver viaggiato troppo, il mio posto è il Canada. Non so se torno"

TMW RADIO - Paolucci: "Dopo aver viaggiato troppo, il mio posto è il Canada. Non so se torno"TUTTO mercato WEB
venerdì 27 agosto 2021, 19:29Calcio estero
di Dimitri Conti
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TMW Radio / Archivio Stadio Aperto 2020-2021
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Michele Paolucci, attaccante-dirigente del Manitoba, in Canada, ha così parlato ai microfoni di TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Sono stati mesi molto difficili, però il club e tutte le persone coinvolte si sono date da fare. Ora sono a Calgary perché abbiamo organizzato delle partite d'esibizione per attirare sponsor. Siamo stati già a Edmonton, poi andremo anche in Saskatchewan. Pur nelle difficoltà abbiamo entusiasmo, qui si parla poco e si lavora tanto".

Non la rivedremo in Italia?
"Voglio godermi alla grande gli ultimi anni di carriera e ho dato la mia parola, poi si vedrà. Non mi precludo nulla ma la mia testa ora è qui, ci sono belle possibilità di crescita. Nella mia carriera ho viaggiato tanto, forse troppo, ora vedo la stabilità e riesco a guardare oltre. Sono molto orgoglioso di far parte di questo club".

Quale la peculiarità del Canada nel calcio?
"Noi come italiani abbiamo la passione e la conoscenza del calcio, in Canada fa la differenza l'efficienza. Purtroppo seguo le vicende italiane, e si vedono squadre sparire, per ultimo il Chievo. La pandemia ha reso più gravi danni che già esistevano, mettetevi nei panni di questi ragazzi... Spesso parliamo di ragazzi che spesso guadagnano il minimo federale. Per dire, qui in Canada sei pagato ogni due settimane, cosa che non fa mai male. Da noi si tira troppo a campare, qua è l'esatto contrario, si può provare a spingere".

Sul fronte opposto, c'è il calcio di Ronaldo.
"Il calcio è già alla deriva, se si vedono le squadre che vogliono farsi una lega tutta loro per ripagarsi i debiti... Un discorso che riguarda tutte le grandi squadre, si vedono i prestiti con diritto di riscatto e pagamenti posticipati. Il sistema è danneggiato ma era già malato. Se spendi 100 milioni di sterline per Grealish ti rendi conto che il mercato ha perso la dimensione del reale. Ci si è ritrovati con entrate minori e spese maggiori, che non fermi da un momento all'altro. Siamo al punto di non ritorno, un po' come il riscaldamento del pianeta".

In Canada si sta costruendo il calcio.
"Sì, almeno a Winnipeg. Se poi si va a Toronto, si vede già una realtà differente. Per crescere c'è bisogno di investimenti e di maggiore professionalità, oltre alle strutture. Il compito è cercare di entrare in un paese in cui è l'hockey a farla da padrone".

Cristiano Ronaldo lascia la Juventus.
"Nessuno può dire che non abbia fatto il Cristiano, ha segnato 100 gol in tre anni. Vero, senza la Champions, ma il resto delle enormi aspettative sono state mantenute. Sicuramente è nella fase finale della sua carriera ma è ancora Cristiano Ronaldo. Per le cifre, il suo addio fa bene a tutti. Siamo stati fortunati ad avere questo giocatore in Italia, probabilmente la pandemia ha fatto un po' saltare il banco e la Juventus giustamente ha agito fermamente, senza regalarlo e facendosi rispettare. Mi aspetto un colpo in entrata pesante da parte loro".

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